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Channel: Curiosità – CineZapping
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“American Horror Story: Roanoke”, la vera storia delle infermiere

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Nel corso di sei stagioni abbiamo avuto modo di capire che Ryan Murphy e Brad Falchuck si ispirano spesso a storie realmente accadute per gli episodi di “American Horror Story“, ed è così anche nel caso di “Roanoke“.

Il vero horror è la realtà, spesso e volentieri i fatti narrati nella celebre serie di FX sono ispirati a storie reali, lo abbiamo visto nel caso del clown di “Freak Show” così come per “Hotel“, l’ultima stagione non fa eccezione. Abbiamo visto che il tema è “Roanoke e si basa sulla leggenda di una colonia realmente esistita ma misteriosamente scomparsa. Da qui in poi parleremo di quanto visto nel secondo episodio, perciò allarme SPOILER!

Roanoke, la vera storia delle infermiere

Nel primo episodio sono apparse per pochi istanti, mentre nel secondo i loro personaggi hanno terrorizzato Matt e sono apparsi a Lee, si tratta delle due infermiere killer. Se in “Murder House” le infermiere erano vittime di un pericoloso assassino, in questo caso le carnefici sono proprio loro. E gli sceneggiatori non hanno dovuto lavorare molto di fantasia, perché la loro storia è stata leggermente modificata ma si basa su un fatto avvenuto nel 1986 nella casa di riposo Alpine Manor a Walker, in Michigan. Gwendolyn Graham si era appena trasferita dal Texas, sul nuovo posto di lavoro conobbe Catherine Wood, che lavorava lì dall’anno precedente. Quest’ultima aveva divorziato da poco e all’arrivo di Gwendolyn iniziò una relazione sessuale con lei. Due anni dopo le donne sono state accusate degli omicidi avvenuti nella casa di cura dove tra il gennaio e l’aprile del 1987 erano morti 40 pazienti. Le vittime erano prevalentemente pazienti che soffrivano di Alzheimer, la Wood in seguito spiegò di aver assistito agli omicidi mentre la Graham uccideva le persone con un asciugamano. Essendo pazienti anziani, tra i 65 e i 97 anni, le vittime erano incapaci di reagire. La Wood spiegò anche che gli omicidi servivano a “cementificare” la loro relazione.

Non è stata inventato nemmeno il giochino che le due infermiere avevano avviato, ovvero quello di scegliere le vittime in modo tale da formare la parola “Murder” con le iniziali dei loro nomi. Quando il “gioco” iniziò a farsi complicato, le due donne decisero di trasformare ogni omicidio come un giorno, in riferimento alla frase “I will love you for forever and a day” che Wood aveva scritto per l’amante. La Wood ha accusato la Graham di essere la figura dominante nella relazione, testimoniando che l’ex compagna teneva dei “souvenir” delle vittime per rivivere le loro morti – di fatto mai trovati dalla polizia. La Graham si innamorò di un’altra donna che lavorava nella casa di cura e con lei si trasferì in Texas, mettendo fine alla relazione con la Wood. Quest’ultima nel 1988 raccontò degli omicidi al suo ex marito, che si rivolse subito alla polizia, anche se non tutte le vittime e le prove furono trovate, le due donne furono arrestate e in seguito condannate.

Roanoke e Freak Show, due stagioni collegate tra loro

Abbiamo visto che tutte le stagioni di AHS sono collegate tra loro, un altro collegamento è stato svelato dai creatori della serie. Quello con “Murder House” è palese, mentre dovremo aspettare per vedere quale sarà quello con “Freak Show“. Vi ricordate del delizioso (si fa per dire) Dandy Mott interpretato da Finn Wittrock? Rivelazione della quarta stagione, lo psicopatico immaturo aveva alle spalle una storia familiare piuttosto interessante, scopriremo le sue origini proprio in questa stagione.

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Halloween, le serie tv più inquietanti di sempre

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Si cerca sempre il brivido quando arriva la festa di Halloween, per le strade americane ci sono migliaia e migliaia di persone che omaggiano film horror (ma non solo) e nello stesso periodo ci sono moltissimi film che parlano di Halloween.

Stavolta ci concentriamo sulle serie tv, il nostro “speciale di Halloween” un po’ come fanno I Simpsons, e andiamo a vedere quali sono state le più inquietanti e spaventose di sempre. Astenersi fifoni!

American Gothic

Mentre la scorsa estate è andata in onda la nuova versione di cui abbiamo già parlato, la serie del 1995 parlava di diavoli e stupri, si assisteva quindi all’epico scontro tra bene e male, però ambientato nella cittadina fittizia di Trinity, collocata nella Carolina del Sud. Come altre serie simili, “American Gothic” non riscosse un enorme successo di pubblico, tanto che non furono nemmeno trasmessi tutti gli episodi.

Masters of horror

Questa è una serie per veri intenditori. Suddivisa in vari episodi tutti diversi tra loro, ha visto il contributo di veri e propri esperti del genere, a partire da John Carpenter, tra gli altri c’erano anche Guillermo Del Toro, Joe Dante, John Landis e Dario Argento. Zombie che amano le orge, bambini demoniaci, cadaveri che ballano, serial killer e presenze malefiche, c’è davvero tutto il necessario per una scorpacciata di horror.

Fringe

La fantascienza offre spesso spunti molto inquietanti e la serie con Joshua Jackson ne ha parecchi, basti ricordare che c’è lo zampino di J. J. Abrams: fenomeni soprannaturali, mutazioni genetiche, l’immancabile istituto psichiatrico. Succedono cose “che voi umani”…sopratutto questa serie, durata dal 2008 al 2013, regala nuovi spunti sulla morte, quasi sempre molto creativi, se ci lasciate passare il termine.

The Twilight Zone

Creata da Rod Serling, ha debuttato nel 1959 e si può considerare la madre delle serie horror, fantascientifiche, fantasy e impregnate di suspense che tanto piacciono al pubblico. “The Twilight Zone” va a lavorare sulle paure umane. Per Serling non fu affatto facile riuscire a vendere un prodotto simile all’epoca ma nel 1983 Steven Spielberg ha prodotto l’omonimo film basandosi proprio sulla serie, che ha avuto un revival nel 2002, cancellato però dopo una sola stagione.

Kolchak: The Night Stalker

Il protagonista di questa serie è un giornalista d’inchiesta che indaga su dei crimini misteriosi, le cause sembrano inspiegabili e molti di questi infatti hanno a che fare con il soprannaturale. La serie originale è composta da una sola stagione di 20 episodi andati in onda tra il 1974 e il ’75, ma ha avuto un remake tra il 2005 e il 2006, “Night Stalker” si è però rivelata un flop.

The X-Files

Se è vero che la fantascienza è uno dei temi dominanti di Halloween, allora non possono mancare Fox Mulder e Dana Scully. Gli agenti FBI interpretati da David Duchovny e Gillian Anderson hanno avuto a che fare con complotti, alieni, strane creature, mutazioni genetiche e intelligenza artificiale. Tanto per non farsi mancare niente e, inutile dirlo, è stato subito cult dal quale hanno preso il via decine e decine di citazioni e omaggi.

The X-Files

Poltergeist: the legacy

Mettete da parte il film che tutti conoscono, questa è una serie tv andata in onda dal 1996 al 1999. The Legacy è una società segreta, i suoi membri tentano di preservare l’umanità fin dal Medioevo. Forze occulte sono sempre in agguato e dall’Inghilterra la “famiglia” si è sparsa in giro per il mondo. Tra i vari compiti da assolvere ci sono quello di proteggere gli amici dai vampiri e assicurarsi che non si apra una breccia nel portale per l’inferno.

Alfred Hitchcock presenta

Il maestro della suspense nel 1955 aveva lanciato questa serie televisiva, senza personaggi fissi nè una trama ben delineata in cui però tutto ruota attorno al crimine. Si parla di vendetta, cadaveri riesumati, ladri, avvelenamenti e omicidi in tutte le loro varianti, in pieno stile Hitchcock.

Alfred Hitchcock presenta

I racconti della cripta

Serie cult basata sul celebre fumetto, “I racconti della cripta” ottenne molto successo anche in Italia. Gli episodi erano diretti da registi del calibro di Robert Zemeckis, William Friedkin e Tom Hanks, ma anche da Michael J. Fox e Arnold Schwarzenegger. Il tema musicale, tanto per non farsi mancare niente, è firmato da Danny Elfman. Ricordate “L’uomo che era la morte”, “Dolce vendetta”, “La trappola” o “Buona da morire”? Ah, meravigliosi anni Novanta…

I racconti della cripta

Twin Peaks

A proposito, se pensate a qualcosa di inquietante che arriva dagli anni Novanta, la prima cosa che vi verrà in mente sarà David Lynch, il mistero di Laura Palmer e una delle serie più amate della storia. In attesa di vedere la nuova stagione, con gli attori un po’ attempati ma sempre con il cuore pieno di nostalgia, potete fare un salto nella cittadina al fianco di Dale Cooper.

Twin Peaks

American Horror Story

Una delle più recenti e anche una delle più creative se si tratta di inquietare gli spettatori. Ryan Murphy e Brad Falchuck ci sanno fare e anche se la serie antologica non è sempre super horror, qualche incubo ve lo farà venire, per esempio guardando “Asylum“: esorcismi, dottori pazzi che costruiscono pezzi d’arredamento in pelle umana, ex nazi che fanno esperimenti sui pazienti di un manicomio, alieni. Sono solo alcuni degli ingredienti, perché tra clown spaventosi nel “Freak Show“, i vampiri di “Hotel” e l’uomo di lattice della prima stagione, “Murder House“, c’è davvero un bel po’ di roba da vedere. Il deforme Taddeus o il maggiordomo di “Coven” con la sua strana passione per le bambole… e i cadaveri. E non aggiungiamo altro, vedere per credere.

American Horror Story


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Guerre Stellari. Play!, vi raccontiamo la mostra a Roma

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È in apertura in questi giorni al Complesso del Vittoriano a Roma la mostra Guerre Stellari – Play, la mostra sulla saga che ha sedotto tre generazioni e siamo andati per voi a dare un’occhiata. Concentrandosi sul fronte del merchandising e del giocattolo, la mostra ci permette di spaziare su una produzione che, a partire dal 1977, ha prodotto milioni di pezzi e migliaia di collezionisti in tutto il mondo. Composta da oltre 1000 pezzi, la collezione curata da Fabrizio Modina (uno dei maggiori collezionisti di toys fantascientifici al mondo), offre al visitatore l’occasione irrinunciabile di vedere nella stessa sala i pezzi di produzione di massa e gli esemplari più rari e più preziosi. Il tutto in un’atmosfera curata e fiabesca, in cui non si può proprio rinunciare a scattarsi delle foto con Dart Fener, gli Stormtrooper e le varie riproduzioni presenti.

La mostra è un concentrato di collezionabili provenienti da diverse epoche e raccoglie il meglio dell’universo ludico di Guerre Stellari rendendo possibile uno sguardo d’insieme all’evoluzione del merchandising nel corso di tre generazioni. Dai playset ai personaggi collezionabili, passando per le preziose bambole e le riproduzioni, è impossibile non notare come la produzione industriale di giocattoli e memorabilia correlati all’universo di Guerre Stellari abbia contribuito a rendere iconica la storia e i personaggi, divenendo universalmente riconoscibili.

Ma non è tutto. Un’ulteriore sorpresa alla serata inaugurale è stata poi offerta dal coro polifonico che ha eseguito uno splendido e emozionante medley dei pezzi che compongono la colonna sonora di John Williams, regalando agli ospiti (assolutamente all’oscuro della cosa) ancora più magia. Potete approfittare di questa occasione, non solo per appassionati della saga, dal 28 ottobre 2016 al 29 gennaio 2017 presso il Complesso del Vittoriano – Ala Brasini e vi assicuriamo che, fra gli altri, ci sono anche i droidi che stavate cercando.


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I grandi artisti che ci hanno lasciati nel 2016

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Per molti questo 2016 è da considerarsi un anno maledetto che, fortunatamente, si conclude proprio oggi. Dall’inizio dell’anno ci hanno lasciati moltissimi artisti, fino agli ultimi giorni questo 2016 non si è smentito, concludendosi con due grandi addii: quello a Carrie Fisher e alla madre, la grande Debbie Reynolds.

Salutiamo quest’anno infausto omaggiando tutti gli artisti che ci ha portato via e augurandoci che il 2017 sia un anno più fortunato e benevolo, in tutti i sensi. Per molti il 2016 è un anno da dimenticare, ma non verranno mai dimenticati i grandi personaggi che ci hanno lasciati, che in un modo o nell’altro hanno segnato per sempre la storia.

Il 6 gennaio ci lasciava Silvana Pampanini, ex Miss Italia, l’attrice romana aveva 90 anni ed è stata una figura fondamentale del cinema italiano del dopoguerra, ha lavorato con artisti del calibro di Totò, Alberto Sordi, Vittorio De Sica, Marcello Mastroianni e Walter Chiari. Solo pochi giorni dopo perdevamo anche David Bowie. Dopo aver festeggiato i suoi 69 anni l’8 gennaio, il cantante se ne andava arrendendosi a una lunga lotta contro il cancro. Era il 10 gennaio e nelle radio di tutto il mondo si ascoltava la sua eredità scritta in musica, il suo ultimo album “Black Star” è stato tra i più venduti dell’anno. David Bowie è stato il protagonista de “L’uomo che cadde sulla terra”, il fantasy “Labyrinth” e aveva partecipato a “The Prestige” di Christopher Nolan, dimostrando tutta la sua poliedricità. Il 14 gennaio se ne andava Franco Citti, l’attore romano che aveva esordito nel mondo del cinema grazie a Pier Paolo Pasolini ne “L’accattone” e che aveva recitato anche nella saga de “Il padrino”. Nello stesso giorno ci ha lasciati anche Alan Rickman, l’attore celebre per il ruolo di Severus Piton nella saga di “Harry Potter” che nel corso della sua lunga carriera ha regalato anche performance straordinarie a teatro. Purtroppo gennaio è stato un mese particolarmente crudele, il 19 se ne andava il grande regista Ettore Scola, considerato uno degli ultimi grandi maestri del cinema italiano. “C’eravamo tanto amati”, “Brutti, sporchi e cattivi”, “Una giornata particolare”, sono alcuni dei titoli che lo hanno reso celebre in Italia e nel mondo. Il mese si è concluso con la scomparsa dell’attore britannico Frank Finlay, lo abbiamo conosciuto grazie a “I tre moschettieri” ma lo abbiamo visto anche ne “Il pianista”, ne “La chiave” di Tinto Brass e “Storia di una capinera” di Franco Zeffirelli.

L’attore di origini finlandesi George Gaynes ci ha lasciati il 15 febbraio all’età di 98 anni. Aveva debuttato sul grande schermo nel 1964 in “Crisantemi per un delitto”, aveva recitato in “Come eravamo” e “Tootsie” di Syndey Pollack e in “Stati di allucinazione” di Ken Russell ma era diventato celebre grazie al ruolo del comandante Eric Lassard in “Scuola di polizia“. Dieci giorni dopo, il 25 febbraio, veniva resa nota la scomparsa di Tony Burton, ex pugile diventato celebre per aver interpretato Tony Evers nella serie cult “Rocky” al fianco di Sylvester Stallone. Apparteneva alla vecchia scuola di Hollywood George Kennedy, scomparso il 28 febbraio: nel 1968 si era aggiudicato il premio Oscar come miglior attore non protagonista per “Nick a mano fredda”, nello stesso anno aveva recitato in “Quella sporca dozzina”, lo abbiamo visto in “Quando muore una stella” e “Il giustiziere”, nella sua lunga carriera aveva lavorato molto anche in tv, prendendo parte a “Dallas”, “Love Boat” e “Perry Mason”, per citare alcuni titoli.

Un’altra grande perdita per il mondo dello spettacolo italiano è stata quella di Paolo Poli, immenso attore teatrale, famoso per la cosiddetta recitazione en travesti e celebre per la sua educazione. Negli anni Sessanta erano celebri anche i suoi audiolibri e per un periodo si era anche dedicato al canto, mentre era rimasto un po’ in disparte per quanto riguarda il mondo del cinema, rifiutando perfino una parte in “8 e 1/2” di Federico Fellini. Il 17 aprile se ne andava un’altra icona della Golden Age di Hollywood, Doris Roberts. Era diventata famosa soprattutto per sit-com “Tutti amano Raymond”, vincitrice di 5 Emmy aveva recitato in film come “Divorzio all’americana”, “La notte che non ci incontrammo” e aveva preso parte a numerose serie tv, come “The Middle”, “Criminal Intent” o “Grey’s Anatomy”. L’attrice britannica Karina Huff è scomparsa il 18 aprile, il pubblico italiana la conosceva per un cult del cinepanettone: “Vacanze di Natale” ma anche per “Sapore di mare”, entrambi diretti da Carlo Vanzina. Aveva recitato in “Animali metropolitani” di “Steno” e “Voci dal profondo” di Lucio Fulci. Più celebre per il suo lavoro in ambito musicale, non può essere trascurato il grande Prince, che ci lasciava il 21 aprile, a soli 57 anni. “Purple Rain” usciva nel 1984 ed è stato uno dei suoi brani più celebri dal quale era nato poi anche il film. L’artista aveva dato il suo contributo al mondo del cinema anche come compositore per “Batman” di Tim Burton.

Il mondo del teatro italiano ha subito una grande perdita anche il 28 maggio, quando ci ha lasciati Giorgio Albertazzi. Aveva recitato ne “L’amleto” diretto da Franco Zeffirelli, aveva debuttato al cinema con “Lorenzaccio” nel 1951, aveva recitato per Luchino Visconti, Alan Resnais, Giacomo Vaccari. Nel corso della sua lunga carriera, ricca di successi, aveva recitato nei più grandi teatri italiani, dalla Scala di Milano alla Fenice di Venezia, diventando uno degli attori-simbolo del teatro. Ha lasciato tutti sconvolti la scomparsa del giovanissimo Anton Yelchin, aveva solo 27 anni e una carriera promettente davanti quando, lo scorso 19 giugno, ha perso la vita in un incidente stradale. Era diventato famoso per aver recitato in “Star Trek” nel 2009, l’attore russo aveva iniziato la sua carriera nel mondo del cinema nel 2000, i suoi ultimi lavori sono stati “Star Trek Beyond” e “Porto”. Il 27 giugno è stata un’altra giornata che ha segnato una grande perdita per il mondo dello spettacolo italiano con la scomparsa di Bud Spencer. Al secolo Carlo Pedersoli, l’ex nuotatore è diventato un simbolo del cinema italiano in coppia con Terence Hill, aveva iniziato la sua carriera come Bud Spencer in “Dio perdona… io no!”, continuando con film celebri come “I quattro dell’Ave Maria”, “Lo chiamavano Trinità”, “…Altrimenti ci arrabbiamo!” e “Anche gli angeli mangiano fagioli”.

Il 30 luglio abbiamo perso anche la grande Anna Marchesini: l’attrice comica era diventata famosa in tv grazie al Trio formato insieme a Massimo Lopez e Tullio Solenghi. Dopo lo scioglimento aveva proseguito la sua carriera teatrale come solista e ha pubblicato anche diversi libri. Era a tempo affetta da artrite reumatoide ma fino alla fine aveva dimostrato tutta la sua energia e la sua grande ed esemplare voglia di vivere. Il 29 agosto ci ha lasciati Gene Wilder, il celebre Willy Wonka ma anche il fantastico dottore di “Frankenstein Junior”. Le sue collaborazioni con il regista Mel Brooks gli hanno portato molta fortuna, la sua ultima apparizione cinematografica risale al 1991 in “Non dirmelo… non ci credo” di Maurice Phillips.

Il mondo del teatro italiano ha subito un’altra grande perdita con la scomparsa di Dario Fo, l’attore premio Nobel per la letteratura se n’è andato il 13 ottobre. Celebre in tutto il mondo, nel 1954 aveva sposato Franca Rame, il suo grande amore, a teatro era celebre anche per il suo grammelot, ovvero la capacità di recitare anche dando vita a frasi prive di senso, una delle sue opere più celebri in tal senso è “Mistero Buffo”. Pochi giorni dopo, il 26 ottobre, se ne andava Luciano Rispoli, una figura importantissima per la storia della televisione italiana. Dopo aver iniziato la sua carriera in radio, aveva iniziato a ideare programmi per la tv negli anni Settanta, conducendone alcuni come “Il vostro spettacolo” e “Il signor Bonalettura”. Gli amanti della serie “Il trono di spade” hanno conosciuto Peter Vaughan nel ruolo di Aemon Targaryen, l’attore britannico aveva recitato in passato in film importanti come “Cane di paglia”, “Brazil”, “I banditi del tempo” e “I miserabili”.

Arriviamo alla fine di questo orribile 2016 che lo scorso 13 dicembre si è portato via Alan Thicke, volto celebre di “Genitori in blue jeans” che negli ultimi anni era apparso anche in “How I met your mother”, “Scream Queens” e “Grandfathered”. Zsa Zsa Gabor è scomparsa lo scorso 18 dicembre all’età di 99 anni, nel corso della sua carriera aveva lavorato con registi del calibro di Orson Welles e Vincente Minnelli. Dall’Ungheria agli Stati Uniti, con la sua bellezza aveva conquistato il cinema ma era spesso al centro dell’attenzione per la sua vita sentimentale piuttosto movimentata, la Gabor era famosa infatti per i numerosi mariti che aveva avuto, ben 9. Il 27 dicembre, due giorni dopo la scomparsa del cantante George Michael, a seguito di un attacco cardiaco avuto durante un volo verso Los Angeles e a soli 60 anni, se n’è andata l’attrice Carrie Fisher, memorabile nel ruolo della principessa Leila di “Star Wars“. Il giorno successivo la madre, la celebre attrice Debbie Reynolds, è scomparsa a seguito di un ictus. Anche la sua carriera è rientrata nell’epoca d’oro di Hollywood, in molti la ricordano per “Singin’ in the rain” e, più recentemente per aver partecipato alla serie cult “Will & Grace”.

 


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Tutti i film da non perdere nel 2017!

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Se avete concluso l’anno in bellezza, soddisfatti di aver ampliato le vostre conoscenze cinematografiche e di non esservi persi nemmeno uno degli appuntamenti importanti, è tempo di programmare quelli del 2017.

Sono tanti i film in uscita, tra saghe e progetti che aspettiamo da molto tempo, quindi ecco a voi l’elenco dei film che proprio non potrete non vedere e magari anche qualche suggerimento extra.

Gennaio – Resident Evil – The Final Chapter

Dite addio per sempre (o almeno così sembra) a Milla Jovovich nei panni di Alice. La saga di “Resident Evil” si concluderà definitivamente con il capitolo – il sesto – in uscita il 26 gennaio, diretto ancora una volta da Paul W. S. Anderson. Stessa data per l’uscita di “Split“, nuovo atteso film di M. Night Shyamalan: James McAvoy alle prese con le sue personalità multiple.

Febbraio – Cinquanta sfumature di nero

L’appuntamento di San Valentino anche quest’anno è all’insegna del romanticismo e dell’erotismo con il secondo capitolo della saga. Dopo quelle di grigio, arrivano le “Cinquanta sfumature di nero“, che riportano Dakota Johnson e Jamie Dornan sul grande schermo nei panni di Anastasia e Christian. Dal 9 febbraio.

Extra

Mentre i film made in USA continuano a detenere il monopolio, segnaliamo l’uscita di “Smetto quando voglio – Masterclass“, fissata per il 2 febbraio. Si tratta del sequel della divertente commedia con Edoardo Leo che vede una banda di ricercatori precari a caccia di metodi “alternativi” per riuscire a guadagnare. “Lego Batman – Il film” uscirà il 9 febbraio, una chicca divertente per chi ama il celebre uomo pipistrello e ha amato anche “The Lego Movie”, già diventato un cult. Gotham, Batman contro Joker, gli ingredienti ci sono tutti, solo che sono fatti di mattoncini.

Marzo – T2: Trainspotting, La bella e la bestia

I fan lo aspettavano da anni e la promessa è stata mantenuta: Ewan McGregor e il resto della compagnia torneranno con il sequel del cult “Trainspotting” di Danny Boyle, che ritroviamo dietro la macchina da presa. Riuscirà a mantenere alto il livello proprio come nel primo film? L’uscita è prevista per il 2 marzo. Il secondo grande appuntamento di questo mese fitto di importanti uscite è senza alcun dubbio con “La bella e la bestia“. La storia viene riportata al cinema, stavolta in live action e con protagonista Emma Watson affiancata da un irriconoscibile Dan Stevens. Romanticismo assicurato.

Extra

Appuntamento il 2 marzo per gli amanti di Wolverine con “Logan“: torna Hugh Jackman, diretto da James Mangold, in una storia che mostra Logan, invecchiato precocemente, costretto a tornare in azione. Il 9 marzo arriva un’altra pellicola molto attesa, si tratta di “Kong: Skull Island“, in cui troviamo Tom Hiddleston e l’attrice premio Oscar Brie Larson. Per la settima volta rivediamo al cinema la storia di King Kong, un classico che a quanto pare non stanca mai. E speriamo che non deluda. Vi avevamo avvisati, marzo è ricco di eventi da non perdere, il 27 è fissata l’uscita di “King Arthur“, che segna il ritorno di Guy Ritchie per una storia epica. Il 31 marzo non perdetevi nemmeno “Ghost in the shell” con Scarlett Johansson, il film che sta già facendo tremare i fan della versione originale.

Aprile – Guardiani della Galassia Vol. 2

Dopo il successo del primo film ecco il sequel con Chris Pratt in uscita il 25 aprile. Un’avventura alla ricerca del padre di Peter per una storia che non prende il via dal fumetto ma riscritta in maniera del tutto originale e per questo ben più rischiosa.

Extra

Quando le idee scarseggiano, Hollywood ripesca nel passato. L’ennesima prova è l’uscita del 6 aprile, si tratta di “Power Rangers“, dagli anni Novanta con furore. “Fast & Furious 8” arriva il 14 aprile, la saga continua e pare che non ci sia ancora l’intenzione di fermarsi. Sono previsti infatti altri due capitoli, in attesa di arrivare al decimo ci saranno due grandi ingressi nell’ottavo: Charlize Theron ed Helen Mirren.

Maggio – Pirati dei Caraibi – La vendetta di Salazar

Se non ne avevate avuto abbastanza di Jack Sparrow, ritroverete Johnny Depp nei panni dello scellerato pirata a partire dal 4 maggio. L’ultimo capitolo non è che sia andato benissimo e la produzione ha avuto qualche intoppo, per consolarci possiamo pensare positivo perché farà ritorno Orlando Bloom. Ma basterà?

Extra

L’11 maggio Ridley Scott porta al cinema “Alien: Covenant“, il sequel di “Prometheus” che vede protagonista Michael Fassbender. Covenant è il nome dell’astronave spaziale in missione su un pianeta incontaminato in cui c’è un solo abitante, unico sopravvissuto alla spedizione di Prometheus. Per chi non ama la fantascienza e per i più nostalgici, nello stesso giorno uscirà il remake di “Baywatch“. Scordatevi David Hasselhoff e Pamela Anderson, ci saranno Dwayne Johnson e Zac Efron.

Giugno – Wonder Woman

I supereroi ormai hanno invaso il cinema, ma mancano le figure femminili, anche se negli ultimi anni sono state rivalutate parecchio. E tra queste c’è “Wonder Woman”, in sala con il volto di Gal Gadot a partire dal 7 giugno.

Extra

Per chi volesse più azione ed esplosioni basterà puntare sull’appuntamento del 22 giugno con Michael Bay e “Transformers 5: l’ultimo cavaliere“.

Luglio – Dunkirk

Fan di Christopher Nolan, avete molto tempo per prepararvi psicologicamente, l’uscita del nuovo e attesissimo film è fissata per il mese di luglio anche se non c’è ancora alcuna conferma. In attesa di poter tirare un sospiro di sollievo con una data ufficiale, vi ricordiamo che “Dunkirk” è ambientato nel periodo della Seconda Guerra Mondiale, Nolan ha “reclutato” ancora una volta Tom Hardy e Cillian Murphy.

Extra

Il 6 luglio ci ritroviamo l’ennesima rivisitazione di “Spider-Man”, altro amatissimo supereroe che stavolta tornerà con il volto di Tom Holland in “Spider-Man: Homecoming“. Anche se in estate le uscite diminuiscono, è degna di nota quella de “La guerra del pianeta delle scimmie” fissata per il 28 luglio. Cesare di fronte alla battaglia decisiva, l’immancabile Andy Serkis ed effetti speciali sempre più sorprendenti, come se piovesse.

Agosto – Cattivissimo me 3

Il primo film ha fatto impazzire il pubblico per i Minions, che hanno avuto un film tutto per loro. Il sequel non è stato affatto deludente, così eccoci arrivati al terzo capitolo. Il 24 gosto scopriremo cosa succede a Lucy e Gru dopo le loro nozze e quale sarà il nuovo cattivissimo con cui confrontarsi.

Settembre – IT

Il 21 settembre a tinte horror, “It” avrà un remake e promette abbastanza bene, sarà capace di traumatizzare una generazione come aveva fatto la miniserie? Ad impersonare il terrificante clown del romanzo di Stephen King sarà Bill Skarsgård.

Extra

Gli amanti dei film d’animazione il 14 settembre in sala troveranno “Cars 3“, nuovo capitolo della saga della Disney Pixar che vedrà Saetta McQueen pronto al ritiro dalle piste.

Ottobre  – Blade Runner 2049

“Ho visto cose che voi umani”… Non ci credeva nessuno e invece è successo, Dennis Villeneuve porterà sul grande schermo il sequel del cult “Blade Runner” in cui recitano Jared Leto e Ryan Gosling. Ci sarà anche Harrison Ford ma sono trapelate pochissime informazioni sulla trama, lo vedremo in sala il 5 ottobre.

Extra

Non c’è mese che passi senza supereroi, per questo i fan della Marvel  il 25 ottobre al cinema vedranno “Thor: Ragnarock”, terzo capitolo delle avventure con protagonista il supereroe impersonato da Chris Hemsworth.

Novembre – Justice League

Dicevamo, di supereroi è pieno zeppo il cinema ma a quanto pare non sono mai abbastanza. Nel momento esatto in cui sentirete il principio di una crisi d’astinenza, arriveranno in vostro soccorso quelli della Justice League. Data da ricordare: 23 novembre.

Dicembre – Star Wars – Episodio VIII

Che la forza sia con voi e che vi assista e vi dia abbastanza pazienza da aspettare la fine del 2017 (il 14 dicembre per la precisione) per vedere un altro episodio della vostra saga preferita. J. J. Abrams al timone dopo il successo di “Rogue One” appena messo in saccoccia.

Extra

Negli USA uscirà il 22 dicembre, in Italia attendiamo aggiornamenti, ma per Natale arriverà anche il remake di “Jumanji“. Non ci sarà l’indimenticabile Robin Williams ma l’ormai prezzemolino Dwayne Johnson, sempre più lanciato e richiesto, oltre che decretato uomo più sexy del 2016 da People. I fan sono pronti a veder tremare la loro infanzia con il rischio di un grande flop all’orizzonte?


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Da “Frozen” a “Aladin”, le teorie più assurde dei fan

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Chi sono veramente Elsa e Anna? “The Walking Dead” è il sequel di “Breaking Bad”? Come sono collegate tra di loro le stagioni di “American Horror Story“? Tra film e serie tv, spesso la fantasia dei fan supera quella degli sceneggiatori. Magari nemmeno loro avevano pensato a certi collegamenti, eppure puntualmente su internet nascono le teorie più disparate sui protagonisti di film e serie televisive o addirittura sull’intero significato che vogliono trasmettere, ecco le più originali.

Film

Frozen

Il film della Disney ha generato una vera e propria ossessione collettiva e il tormentone “Let it go” ma i fan si sono sbizzarriti sulle figure genitoriali delle due protagoniste, assecondati dal regista Chris Buck. Quest’ultimo ha spiegato che i genitori di Anna ed Elsa non sono morti sulla barca, contrariamente a quanto il film lascia intendere. Assecondando le teorie dei fan, infatti, Buck sostiene che in realtà sono naufragati su un’isola e hanno dato alla luce un altro figlio, che sarebbe Tarzan. Buck è il regista del film Disney su Tarzan uscito nel 1999 ed è divertito all’idea che ci possa essere un simile collegamento.

Alla ricerca di Nemo

I film Disney Pixar hanno sempre messaggi profondi da trasmettere ma in questo caso i fan si sono sbizzarriti: Nemo in latino vuol dire “nessuno”, sulla base di questo i fan hanno pensato che in realtà tutta la storia simboleggi il tentativo da parte di Marlin di superare la perdita della moglie. Il film si svilupperebbe quindi nelle 5 fasi di superamento del lutto: negazione (quando inventa l’esistenza dell’uovo di Nemo, sebbene tutta la famiglia sia andata distrutta), rabbia (quando Nemo è lontano da lui), contrattazione  (quando convince Dory a seguirlo nella ricerca del figlio), disperazione (quando Nemo cade nella toilette), accettazione (quando è finalmente in grado di lasciare Nemo libero).

Aladdin

Rimanendo in tema film Disney, una teoria dei fan è stata confermata dai registi. Si tratta del venditore ambulante che si vede all’inizio e che racconta la storia di Aladin: più di una persona ha pensato che si trattasse del Genio nella sua forma umana (entrambi i personaggi nella versione originale sono doppiati da Robin Williams) e infatti questa teoria ha trovato conferma. I registi hanno spiegato che era prevista questa rivelazione alla fine del film, poi scomparsa per necessità tecniche e tagli.

Titanic

A proposito di ghiaccio, l’iceberg che ha causato l’affondamento del “Titanic” si sarebbe potuto evitare? Forse sì ma Jack Dawson (Leonardo DiCaprio) ha fatto un viaggio nel tempo, arrivando dal futuro per impedire a Rose (Kate Winslet) di suicidarsi. La sua morte avrebbe potuto cambiare i tempi di navigazione e probabilmente evitare lo scontro con l’iceberg ma, come “Ritorno al futuro” insegna, avrebbe cambiato il corso della storia. Tra gli indizi che dimostrerebbero questa teoria ci sarebbero il look troppo moderno di Jack e anche la sua conoscenza di strutture che nel 1912 ancora non erano state realizzate.

Inception

Quando uscì il film, tutti continuarono a chiedersi per settimane, mesi, come interpretare il finale. Distinguere il sogno dalla realtà, secondo il cliffhanger, dipendeva dalla famosa trottolina. Una teoria differente da questa – basata poi sui fatti narrati nel film – sostiene invece che tutto dipenda dall’anello che indossa il personaggio interpretato da Leonardo DiCaprio. Nei suoi sogni Cobb indossa la fede nuziale, ma nella scena finale no…

Grease

Una teoria nata nel 2013 è tornata in auge dopo essere stata rispolverata da Sarah Michelle Gellar. Secondo alcuni fan Sandy, la protagonista, sarebbe già morta all’inizio del musical e la scena finale, in cui saluta gli amici e va via con Danny, sarebbe solo frutto della sua fantasia. A destare sospetti è il testo della canzone “Summer Nights” in cui lui racconta di averla salvata perché stava per annegare, i seguaci di questa teoria sono convinti che Sandy sia effettivamente morta annegata, quindi l’intero musical sarebbe basato su un pensiero elaborato dalla ragazza in fin di vita.

Serie tv

Futurama

Come sarebbe il robot Bender se non vivesse di vizi e trasgressioni? A quanto pare in origine non era così, è diventato sboccato ed eccessivo a causa di una sorta di corto circuito mostrato nel pilot della serie di Matt Groening. Nel primo episodio della prima stagione Bender ha tendenze suicide, poi cambia completamente. È stato notato che il robot è sensibile all’ambiente che lo circonda, come quando è diventato un pinguino e si è adattato allo stile di vita dei pinguini. Allo stesso modo, a seguito di un riavvio, si è adattato allo stile di vita criminale, perché era quello l’ambiente che lo circondava.

I Simpson

Anche se a giudicare dagli episodi non sembrerebbe, secondo alcuni fan la famiglia Simpson è composta esclusivamente da geni. Sì, avete capito bene. Lisa ne è pienamente cosciente e ha accettato la sua condizione di genio incompreso, mentre gli altri membri della famiglia hanno scelto un’altra strada. Meglio essere geni incompresi o stupidi e felici? Homer, Bart e Marge hanno scelto la seconda via. La mamma di casa Simpson era un’eccellente studentessa e prima di trasformarsi in un teppistello anche Bart era promettente, ma ha scelto di seguire le orme di papà Homer. Di lui sappiamo che a causare la sua proverbiale stupidità è un pastello rimasto incastrato nel suo cervello e senza quello ha dato prova di avere un’intelligenza superiore, alla quale lui stesso ha scelto di rinunciare.

Breaking Bad

Questa teoria è già piuttosto nota, da quando è andata in onda la prima stagione di “The Walking Dead” in molti non hanno potuto fare a meno di collegarla a “Breaking Bad“. Forse perché ne sentivano la mancanza o forse per alcuni omaggi dei creatori della serie – targata AMC come BB – che sono sembrati degli indizi. Il sacchetto delle droghe di Merle sembrerebbe contenere prodotti inconfondibili di Walter White e anche la macchina rossa guidata da Glenn sarebbe un riferimento chiaro.

I Rugrats

Una delle teorie più inquietanti in assoluto riguarda questo cartone che andava in onda negli anni ’90 su Nickelodeon. I fan credono che Angelica, la bambina capricciosa e dispettosa, in realtà stia immaginando tutto, gli altri bambini esistono nella sua mente. La cosa si fa molto dettagliata: Chuckie sarebbe morto insieme alla madre nel 1986, per questo suo padre è un fascio di nervi; Tommy è nato morto nel 1988, per questo suo padre passa moltissimo tempo a costruire giocattoli per il figlio che avrebbe voluto avere; i DeVille invece hanno dovuto superare il trauma di un aborto nel 1990, non sapendo di che sesso fosse il bebè, Angelica ha immaginato i due gemellini Lil e Phil. L’unico personaggio realmente esistente sarebbe Dil, fratellino di Tommy, che però non la ascolta mai. Esiste uno spin-off del cartone, “I Rugrats” da grandi, e secondo questa teoria sarebbe sempre frutto della mente malata di Angelica, perennemente sotto effetto di acidi. Fantasioso, vero?


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Attori che non ricordavi di aver visto in “Twin Peaks”

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I segreti di Twin Peaks” debuttava negli USA nell’aprile 1990, la serie ideata da David Lynch e Mark Frost è presto diventata cult e i fan sono in fibrillazione da quando è stata annunciata una terza stagione.

L’appuntamento è fissato per il 21 maggio 2017, torneranno le vecchie glorie del cast originale e ci sarà anche lo stesso David Lynch. La terza stagione sarà composta da 18 episodi, tra le nuove reclute ci sono Monica Bellucci, Trent Reznor e Michael Cera. Mancano ancora diversi mesi prima del grande giorno, quindi facciamo un ripasso delle due stagioni passate. O meglio, riuscite a ricordarvi alcuni attori che sono comparsi in “Twin Peaks“, anche se per pochi episodi? Solo i veri fan ricordano ogni singolo dettaglio, scoprite se li ricordate tutti!

Billy Zane

Forse ve lo ricordate in “Titanic” ma qualche anno prima aveva preso parte alla serie di Lynch nei panni di John Justice Wheeler, socio di Ben Horne. Con il suo fascino riesce a far capitolare Audrey.

David Duchovny

 

Confermato anche per la terza stagione, l’attore è approdato a Twin Peaks ancor prima di diventare famoso in tutto il mondo come Fox Mulder di “X Files”. Da una serie cult all’altra, David Duchovny in “Twin Peaks” ha interpretato Dennis/Denise Bryson.

Robyn Lively

Ha partecipato solo a sei episodi nei panni di Lana Budding Milford, dall’indiscutibile potere seduttivo. Se il nome non vi è nuovo, si tratta della sorella maggiore di Blake Lively, ex star di “Gossip Girl”. Ha recitato anche in un episodio di “X Files“.

Heather Graham

Ex suora, Annie Blackburn è la sorella di Norma che torna a Twin Peaks dopo aver tentato il suicidio e perso la fede. In seguito la Graham è diventata un’attrice di successo e anche lei è collegata a David Duchovny, ha recitato con lui in “Californication“.

Alicia Witt

Dopo aver recitato in “Dune” di David Lynch nel 1984, è tornata a lavorare col regista per “Twin Peaks” nel 1990 e tre anni dopo per “Hotel Room“. Alicia era ancora una bambina, nella serie ha avuto un piccolo ruolo – la scena in cui suona il piano la ricorderete sicuramente – che Lynch ha costruito appositamente per lei. In seguito ha recitato in numerose serie tv, da “Ally McBeal” a “The Mentalist”, “The Librarians” e “The Walking Dead”.


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Buffy l’ammazzavampiri: la serie con Sarah Michelle Gellar compie 20 anni

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Prima di “Twilight“, prima di “True Blood” e derivati, prima che i vampiri invadessero ogni cosa, c’era solo “Buffy l’ammazzavampiri“.

Correva l’anno 1997 e il 10 marzo andava in onda il primo dei dodici episodi della serie, che con il conseguente successo di stagioni ne ebbe sette. La protagonista era una giovanissima Sarah Michelle Gellar nei panni di Buffy Summers. Nella cittadina di Sunnydale quella che sembra essere una ragazza comune appena arrivata da Los Angeles, scopre di avere poteri straordinari e di essere la prescelta nel ruolo di Cacciatrice di Vampiri. Allora “Buffy” divenne un vero e proprio cult dei teen drama, diverso da quello che c’era in circolazione come “Sabrina – Vita da strega” che era comedy e “Dawson’s Creek” allora alla seconda stagione, più vicino sicuramente a “X-Files“, che però era già alla quinta e aveva un diverso target.

La nostalgia degli anni Novanta continua con questa ricorrenza speciale, che a tutte le fan farà sicuramente venire in mente il fascino maledetto di Angel, vampiro con l’anima interpretato da David Boreanaz. Personaggio così amato da avere in seguito uno spin-off tutto suo. La serie alle sue spalle ha un nome importante, quello di Joss Whedon, in veste di creatore, sceneggiatore e produttore. Gli amanti dei film della Marvel lo riconosceranno perché ha sceneggiato “The Avengers“, nel 2015 invece ha sceneggiato e diretto “Avengers: Age of Ultron”. “Buffy l’ammazzavampiri” è stato il suo primo lavoro in ambito serie televisive, al quale hanno fatto seguito “Angel”, “Firefly”, “The Office”, “Dollhouse”, “Glee” e “Agents of S.H.I.E.L.D.”.

Con questa serie Sarah Michelle Gellar ottenne la fama internazionale, nella prima stagione il personaggio ha appena 16 anni ed è sempre accompagnato dagli inseparabili amici Willow e Giles, interpretati rispettivamente da Alyson Hannigan e Anthony Head. Sul set di “Buffy l’ammazzavampiri” la Hannigan ha trovato l’amore e nel 2003 ha sposato il collega Alexis Danisof (Wesley Windham Pryce nella terza stagione), dal quale ha avuto due figlie. In seguito l’attrice è stata amatissima in un’altra serie tv, “How I met your mother“, in cui interpretava Lily Aldrin.

La serie si concluse definitivamente nel 2003 e, manco a dirlo, subito dopo ne nacquero molte altre sulla sua falsariga, da “Joan of Arcadia” a “Streghe”. Il seguito fu tanto e “Buffy” non ebbe solamente un impatto mediatico, inoltre era una delle prime serie che finalmente mettevano al centro dell’attenzione una donna. Sarah Michelle Gellar tutt’oggi è rimasta nel cuore dei fan per questo ruolo e nonostante le numerose apparizioni cinematografiche, difficilmente riuscirà a distaccarsene.


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Tutte le cose che forse ancora non sapete su “Twin Peaks”

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Mancano pochissimi giorni all’inizio della terza attesissima stagione di “Twin Peaks“, in arrivo 25 anni dopo la seconda e ultima stagione.

David Lynch e Mark Frost sono riusciti a mantenere la promessa, riportando quasi tutto il cast originale della serie di culto degli anni Novanta, aggiungendo poi tantissimi altri attori, che già suscitano la curiosità del pubblico. Cosa sarà successo nell’arco di questi anni a Twin Peaks? Lo scopriremo molto presto ma è tempo di fare qualche ripasso. Per chi ha degli episodi da recuperare o non ricorda tutto benissimo, c’è sempre la possibilità di fare una maratona, “Twin Peaks” tornerà su Showtime il 21 maggio (tutte le pagine del network sono a tema Twin Peaks), c’è anche il nostro articolo sugli attori che forse hai dimenticato di aver visto nella serie e il quiz per mettersi alla prova. E ora largo alle curiosità!

La foto di Laura Palmer

La celeberrima foto di Laura Palmer è stata scattata appositamente per la serie dalla fotografa Kimberly Wright. Per molto tempo si è creduto che fosse una foto del ballo scolastico di Sheryl Lee, l’attrice che interpreta la Palmer. Inoltre l’immagine non è la stessa utilizzata in “Fuoco cammina con me“, infatti con un po’ di attenzione potete notare che nel film lo sguardo di Laura Palmer è rivolto a sinistra.

La cucina Maddy

Sheryl Lee era un’attrice in un teatro di Washington quando fu scoperta da David Lynch. Al regista piacque così tanto nel ruolo di Laura Palmer che decise di scrivere il ruolo della cucina Maddy Ferguson solo per poterla tenere ancora nello show. C’era addirittura l’intenzione di pensare a un terzo personaggio per la Lee dopo la morte di Maddy. Il personaggio di Madeline è ispirato al film “Vertigo” di Alfred Hitchcock e al ruolo di Kim Novak.

I collegamenti con Eraserhead – La mente che cancella

Eraserhead” è il primo lungometraggio di David Lynch e il protagonista è Jack Nance. Il nome non vi dice niente? È lo stesso attore che interpreta Pete Martell in “Twin Peaks“. Inoltre nel primo film di Lynch si nota un altro elemento familiare: il pavimento. Nella scena dell’ascensore si può vedere che è uguale a quello che si vede nella Loggia Nera.

Il finale di stagione

David Lynch e Mark Frost non erano convinti del finale della prima stagione, prima di arrivare a una decisione hanno girato tre finali diversi. L’indecisione è arrivata anche nella seconda stagione, erano stati pensati due differenti modi per svelare l’assassino di Laura Palmer. Per mantenere il segreto assoluto, Lynch e Frost decisero di non svelare niente nemmeno al cast e alla troupe, distribuendo sceneggiature diverse. Nonostante fossero false, le sceneggiature contenevano degli avvertimenti per gli attori, del tipo “non rivelare il contenuto a nessuno” o “distruggi tutto dopo aver letto”.

Il titolo iniziale e le riprese del pilot

In Italia la serie è arrivata col titolo de “I segreti di Twin Peaks“, l’originale è semplicemente “Twin Peaks” ma inizialmente sarebbe dovuto essere “Northwest Passage” e si sarebbe dovuta svolgere nel Nord Dakota. Le riprese si sono svolte a Washington solo per il pilot, poi per questioni di budget il set si è sposato a Los Angeles, la cittadina è stata ricostruita negli studios, le riprese in esterno invece sono state fatte a Malibu Canyon. Pare che il cambiamento del titolo sia dovuto ad Angelo Badalamenti, compositore della colonna sonora (anch’essa cult) che disse a David Lynch che il titolo era inutilizzabile, in base ai suoi ricordi sulle lezioni di grammatica a scuola. Lynch si fece convincere subito.

Com’è nato il personaggio di Bob

La storia è piuttosto nota ma forse non la conoscono tutti: inizialmente Bob non era nemmeno contemplato nella sceneggiatura, è arrivato per sbaglio, letteralmente. Il personaggio è interpretato da Frank Silva, che allora era il set designer. Alla fine delle riprese del primo episodio, quando Sarah Palmer urla spaventata dalla visione di qualcosa, nello specchio alle sue spalle appare accidentalmente proprio il volto di Silva. A quel punto Lynch ha apprezzato l’immagine inquietante che conferiva alla scena e ha deciso di creare il ruolo di Bob ad hoc, reclutando Silva nel cast.

Audrey Horne e Mulholland Drive

Uno dei film più famosi di David Lynch è “Mulholland Drive” con protagonista Naomi Watts. La storia è ispirata a Audrey Horne (Sheryl Fenn) perché inizialmente era previsto uno spin-off sul suo personaggio con l’intenzione di raccontare la sua storia dopo il trasferimento a Hollywood. Il progetto non è mai andato in porto ma ha ispirato il regista per un altro film. A proposito di Audrey, l’attore Kyle MacLahan non era favorevole nel portare avanti la relazione tra l’agente Cooper e la ragazza, perché nella serie aveva 18 anni e la considerava troppo piccola. Tuttavia nella seconda stagione fa la sua comparsa Heather Graham nei panni di Annie, che in realtà ha cinque anni in meno rispetto a Sheryl Fenn.

A ognuno i suoi testi

Gli attori avevano la sceneggiatura ma conoscevano solo le loro scene, quindi scoprivano l’evoluzione della trama solo durante la recitazione, quando il loro interlocutore rivelava le scene successive. Steven Spielberg avrebbe dovuto dirigere il pilot della seconda stagione ma quando Mark Frost fece la proposta a David Lynch, quest’ultimo disse che forse Spielberg avrebbe potuto dirigere altri episodi ma che sarebbe stato lui ad occuparsi del primo.

Leland Palmer

Ray Wise ha interpretato Leland Palmer ma inizialmente avrebbe dovuto recitare nei panni dello sceriffo Truman. Nella scena in cui balla tenendo tra le mani il ritratto di Laura Palmer, l’attore si è davvero tagliato la mano con i pezzi di vetro. Inoltre ha pagato a caro prezzo la sua tinta bianca ai capelli: a causa delle ore che ci sono volute per sbiancarli e dei numerosi ritocchi successivi, Wise ha iniziato a perdere i capelli.

Josie Packard

Inizialmente sarebbe dovuta essere una contessa italiana e interpretata da Isabella Rossellini, all’epoca compagna di David Lynch. Il ruolo poi fu modificato e andò a Joan Chen.

Il Nano

Nella versione originale si chiama “The Man from another place“, il nome dell’attore è Michael J. Anderson. David Lynch aveva assunto un insegnante per aiutarlo a imparare a parlare al contrario ma venne fuori che Anderson era già in grado di farlo. Quindi il regista decise di complicare ulteriormente il linguaggio

Twin Peaks e Marilyn Monroe

All’epoca David Lynch e Mark Frost erano al lavoro su un documentario che parlava della misteriosa morte di Marilyn Monroe. Non riuscendo ad ottenere i diritti per svilupparlo, si misero al lavoro su “Twin Peaks“. Il personaggio di Laura Palmer è una ragazza bionda, popolare, che muore dopo aver scritto sul suo diario di avere intenzione di rivelare la sua relazione segreta con Ben Horne. Ci sono delle somiglianze con il personaggio di Marilyn, anche lei morta in circostanze misteriose. L’affare segreto potrebbe essere la sua chiacchierata relazione con il Presidente John F. Kennedy.

Twin Peaks e New Girl

Eileen Hayward, la mamma di donna, è interpretata da Mary Jo Deschanel. Se il nome non vi suona nuovo è perché è la madre di Emily e Zooey Deschanel, protagonista della serie “New Girl“. Suo padre, Caleb, ha anche diretto alcuni episodi di “Twin Peaks” e da piccola Zooey è stata varie volte sul set, anche se a casa non le era permesso guardare la serie di Lynch.

 

Tutte le cose che forse ancora non sapete su “Twin Peaks”– parte 2

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Abbiamo visto la prima parte dedicata alle curiosità dal mondo di “Twin Peaks” e siamo stati anche sintetici (!), per questo serve un altro capitolo dedicato alla serie cult di Mark Frost e David Lynch.

La serie sta per tornare dopo 25 anni dalla conclusione della sua seconda stagione, abbiamo raccolto tutte le curiosità che riguardano membri del cast, sceneggiatura, personaggi per rinfrescarci la memoria in attesa dell’uscita della terza stagione. “Twin Peaks” debutterà negli USA il 21 maggio, in Italia andrà in onda su Sky Atlantic il 26 maggio.

Michael Ontkean e Joan Chen

La relazione tra lo sceriffo Truman e Josie Packard è parecchio tormentata. Impossibile resistere al fascino della bella Joan Chen, infatti Michael Ontkean sbagliava di proposito le scene per poter stare più tempo possibile vicino alla collega. Lo ha ammesso lui stesso, dichiarando di sapere di essere stato poco professionale. La Chen ha destato scandalo quando si è saputo che nella scena in cui Josie e Hank bevono l’una il sangue dell’altro, lei e Chris Mulkey lo hanno fatto per davvero.

Il dentista Bob

Nella sceneggiatura originale dell’ultimo episodio della seconda stagione, era previsto che Bob impersonasse un dentista demoniaco. C’è scritto, per esempio, che nella Loggia Nera compare una sedia da dentista e un uomo in camice bianco, un dentista che entra scoprendo un tavolino pieno di medicine e attrezzi del mestiere che poi si rivela essere Bob.

The Log Lady

Catherine Coulson è diventata famosa per aver interpretato The Log Lady (La signora ceppo) e purtroppo è scomparsa nel 2015. Anche dopo le riprese di “Twin Peaks” l’attrice ha sempre tenuto con sé il ceppo, che usava portare alle convention con i fan. Una compagnia giapponese ha tentato di acquistare il famoso ceppo dai poteri misteriosi ma la Coulson ha declinato l’offerta, tenendolo con sé fino alla fine. Tutt’ora non si sa dove si trovi. Inoltre Catherine Coulson è stata sposata dal 1968 al 1976 con Jack Nance, l’attore che in “Twin Peaks” interpreta Pete Martell. Lui stesso ha rivelato che il modo in cui chiama la Catherine della serie (Piper Laurie) è lo stesso che usava per chiamare l’ex moglie. La Coulson risulta essere nel cast della stagione in arrivo ma non si sa se sia un semplice omaggio o se effettivamente sia riuscita a partecipare alle riprese.

Piper Laurie

L’attrice che interpreta Catherine Martell ha dovuto vestire i panni dell’imprenditore giapponese Mr. Tojamura. La Laurie ha deciso di rimanere in maschera anche quando non c’erano le riprese, Lynch e Frost le avevano chiesto di mantenere il segreto, fingendo di essere un famoso attore giapponese. Per circa due giorni il resto del cast non si è accorto del travestimento.

The Double R Diner

Il piatto del giorno del diner è stato cambiato per ogni singolo episodio. Vi siete mai chiesti quanto costa la gustosa cherry pie che piace tanto all’Agente Cooper? Il prezzo è $2.50, mentre una tazza di caffè costa $1.75, non proprio economici.

Annette McCarthy e lo champagne

L’attrice Annette McCarthy è arrivata nel cast di “Twin Peaks” grazie a un amico molto influente, il regista Steven Soderbergh, che con grande entusiasmo l’ha convinta a guardare la serie. La McCarthy interpreta Evelyn Marsh, nella scena in cui lei e James bevono champagne, quello che bevono è davvero champagne. E siccome ci sono voluti 12 ciak prima di riuscire ad ottenere la scena richiesta, i due attori erano praticamente ubriachi alla fine delle riprese!

David Bowie

Il cantante, apparso in “Fuoco cammina con me” nel ruolo dell’agente Phillip Jeffrires, sarebbe dovuto tornare per la terza stagione di “Twin Peaks” ma purtroppo è scomparso nel gennaio 2016.

Le musiche

La celebre colonna sonora di “Twin Peaks” è opera di Angelo Badalamenti. Il tema è intitolato “Falling” ed è noto nella sua versione strumentale, in realtà ci sono le parole cantate da Julee Cruise, come succede nel pilot. Considerato uno dei brani più importanti (e belli) degli anni Novanta, fece vincere un Grammy a Badalamenti per la migliore performance pop strumentale. Le musiche di “Twin Peaks” furono registrate in un piccolo studio di New York, Excalibur, che ora non esiste più. Il tema di Laura Palmer è stato creato in 20 minuti, Angelo Badalamenti suonava la tastiera mentre David Lynch gli sussurrava le parole all’orecchio.

La parodia di Sesame Street

Anche i Muppet sono stati contagiati dalla “Twin Peaks” mania, oltre ad altri programmi dell’epoca. Ecco una divertente parodia!

Anche “I Simpson“, tra gli altri, hanno citato “Twin Peaks“, nell’episodio “Il sassofono di Lisa” si vede Homer intento a guardare la tv e sta guardando proprio la serie di Showtime. In particolare sta vedendo i personaggi delle visioni dell’Agente Cooper, ovvero il Gigante che balla con il cavallo bianco (apparso ai Palmer).

E non vi sarete dimenticati del sogno di Winchester? Si vede nel primo episodio della settima stagione, “Chi ha sparato al signor Burns? (seconda parte)”.

Quanto costa andare al cinema nel resto del mondo?

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Succede puntualmente ogni volta che si va al cinema: “i biglietti ormai costano troppo”, le serie tv prendono il sopravvento e “figurarsi poi se vado a vedermi il film in 3D, un vero e proprio furto!”.

La lamentela è costante e in effetti negli ultimi anni il prezzo del biglietto per andare al cinema è aumentato, ma vi siete mai chiesti se siamo solo noi italiani a spendere così tanto? La notizia buona è che no, c’è chi spende perfino il doppio. Quella cattiva è che comunque l’Italia è tra i posti più costosi quando si tratta di trascorrere una serata davanti al grande schermo e non solo.

Deutsche Bank ha portato avanti uno studio per analizzare tutti i prezzi a livello internazionale, comparando i prezzi di 47 città da tutto il mondo. Lo studio ovviamente approfondisce numerosi aspetti della vita quotidiana, dai biglietti per i mezzi pubblici, passando per il salario mensile, weekend fuori porta, fino alla birra nel pub di quartiere. La qualità della vita migliore risulta essere quella di Wellington, in Nuova Zelanda, l’Italia non rientra nemmeno nella top ten. Troviamo Milano solo al 29esimo posto, superata da New York e Tokyo. Trascorrere un weekend a Milano si rivelerà molto più costoso rispetto a molti altri posti del mondo o d’Europa mentre bere birra al pub sarà sicuramente più conveniente rispetto a Oslo, Singapore e Hong Kong. Quando si tratta di andare al cinema, ci sono molti altri Paesi decisamente più costosi dell’Italia, sempre tenendo Milano come città di riferimento. Se infatti qui un biglietto costa in media intorno ai 9 $ e sembra già caro, potete tirare un sospiro di sollievo pensando che in Svizzera costa esattamente il doppio. Zurigo in media è tra le città più costose per tutti i parametri presi in considerazione, ma è anche quella con gli stipendi più alti di tutti. In Giappone il costo del biglietto si aggira intorno ai 15,70 $, poco più di New York (15,60 $). Il biglietto del cinema più conveniente lo trovate a Kuala Lumpur, in Malesia, dove in media costa 3,3 $. Brasile, Nuova Zelanda, Grecia, Russia e Portogallo sono tra i Paesi in cui è meno costoso.

Tutte le cose che forse ancora non sapete su “Twin Peaks”

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Mancano pochissimi giorni all’inizio della terza attesissima stagione di “Twin Peaks“, in arrivo 25 anni dopo la seconda e ultima stagione.

David Lynch e Mark Frost sono riusciti a mantenere la promessa, riportando quasi tutto il cast originale della serie di culto degli anni Novanta, aggiungendo poi tantissimi altri attori, che già suscitano la curiosità del pubblico. Cosa sarà successo nell’arco di questi anni a Twin Peaks? Lo scopriremo molto presto ma è tempo di fare qualche ripasso. Per chi ha degli episodi da recuperare o non ricorda tutto benissimo, c’è sempre la possibilità di fare una maratona, “Twin Peaks” tornerà su Showtime il 21 maggio (tutte le pagine del network sono a tema Twin Peaks), c’è anche il nostro articolo sugli attori che forse hai dimenticato di aver visto nella serie e il quiz per mettersi alla prova. E ora largo alle curiosità!

La foto di Laura Palmer

La celeberrima foto di Laura Palmer è stata scattata appositamente per la serie dalla fotografa Kimberly Wright. Per molto tempo si è creduto che fosse una foto del ballo scolastico di Sheryl Lee, l’attrice che interpreta la Palmer. Inoltre l’immagine non è la stessa utilizzata in “Fuoco cammina con me“, infatti con un po’ di attenzione potete notare che nel film lo sguardo di Laura Palmer è rivolto a sinistra.

La cucina Maddy

Sheryl Lee era un’attrice in un teatro di Washington quando fu scoperta da David Lynch. Al regista piacque così tanto nel ruolo di Laura Palmer che decise di scrivere il ruolo della cucina Maddy Ferguson solo per poterla tenere ancora nello show. C’era addirittura l’intenzione di pensare a un terzo personaggio per la Lee dopo la morte di Maddy. Il personaggio di Madeline è ispirato al film “Vertigo” di Alfred Hitchcock e al ruolo di Kim Novak.

I collegamenti con Eraserhead – La mente che cancella

Eraserhead” è il primo lungometraggio di David Lynch e il protagonista è Jack Nance. Il nome non vi dice niente? È lo stesso attore che interpreta Pete Martell in “Twin Peaks“. Inoltre nel primo film di Lynch si nota un altro elemento familiare: il pavimento. Nella scena dell’ascensore si può vedere che è uguale a quello che si vede nella Loggia Nera.

Il finale di stagione

David Lynch e Mark Frost non erano convinti del finale della prima stagione, prima di arrivare a una decisione hanno girato tre finali diversi. L’indecisione è arrivata anche nella seconda stagione, erano stati pensati due differenti modi per svelare l’assassino di Laura Palmer. Per mantenere il segreto assoluto, Lynch e Frost decisero di non svelare niente nemmeno al cast e alla troupe, distribuendo sceneggiature diverse. Nonostante fossero false, le sceneggiature contenevano degli avvertimenti per gli attori, del tipo “non rivelare il contenuto a nessuno” o “distruggi tutto dopo aver letto”.

Il titolo iniziale e le riprese del pilot

In Italia la serie è arrivata col titolo de “I segreti di Twin Peaks“, l’originale è semplicemente “Twin Peaks” ma inizialmente sarebbe dovuto essere “Northwest Passage” e si sarebbe dovuta svolgere nel Nord Dakota. Le riprese si sono svolte a Washington solo per il pilot, poi per questioni di budget il set si è sposato a Los Angeles, la cittadina è stata ricostruita negli studios, le riprese in esterno invece sono state fatte a Malibu Canyon. Pare che il cambiamento del titolo sia dovuto ad Angelo Badalamenti, compositore della colonna sonora (anch’essa cult) che disse a David Lynch che il titolo era inutilizzabile, in base ai suoi ricordi sulle lezioni di grammatica a scuola. Lynch si fece convincere subito.

Com’è nato il personaggio di Bob

La storia è piuttosto nota ma forse non la conoscono tutti: inizialmente Bob non era nemmeno contemplato nella sceneggiatura, è arrivato per sbaglio, letteralmente. Il personaggio è interpretato da Frank Silva, che allora era il set designer. Alla fine delle riprese del primo episodio, quando Sarah Palmer urla spaventata dalla visione di qualcosa, nello specchio alle sue spalle appare accidentalmente proprio il volto di Silva. A quel punto Lynch ha apprezzato l’immagine inquietante che conferiva alla scena e ha deciso di creare il ruolo di Bob ad hoc, reclutando Silva nel cast.

Audrey Horne e Mulholland Drive

Uno dei film più famosi di David Lynch è “Mulholland Drive” con protagonista Naomi Watts. La storia è ispirata a Audrey Horne (Sheryl Fenn) perché inizialmente era previsto uno spin-off sul suo personaggio con l’intenzione di raccontare la sua storia dopo il trasferimento a Hollywood. Il progetto non è mai andato in porto ma ha ispirato il regista per un altro film. A proposito di Audrey, l’attore Kyle MacLahan non era favorevole nel portare avanti la relazione tra l’agente Cooper e la ragazza, perché nella serie aveva 18 anni e la considerava troppo piccola. Tuttavia nella seconda stagione fa la sua comparsa Heather Graham nei panni di Annie, che in realtà ha cinque anni in meno rispetto a Sheryl Fenn.

A ognuno i suoi testi

Gli attori avevano la sceneggiatura ma conoscevano solo le loro scene, quindi scoprivano l’evoluzione della trama solo durante la recitazione, quando il loro interlocutore rivelava le scene successive. Steven Spielberg avrebbe dovuto dirigere il pilot della seconda stagione ma quando Mark Frost fece la proposta a David Lynch, quest’ultimo disse che forse Spielberg avrebbe potuto dirigere altri episodi ma che sarebbe stato lui ad occuparsi del primo.

Leland Palmer

Ray Wise ha interpretato Leland Palmer ma inizialmente avrebbe dovuto recitare nei panni dello sceriffo Truman. Nella scena in cui balla tenendo tra le mani il ritratto di Laura Palmer, l’attore si è davvero tagliato la mano con i pezzi di vetro. Inoltre ha pagato a caro prezzo la sua tinta bianca ai capelli: a causa delle ore che ci sono volute per sbiancarli e dei numerosi ritocchi successivi, Wise ha iniziato a perdere i capelli.

Josie Packard

Inizialmente sarebbe dovuta essere una contessa italiana e interpretata da Isabella Rossellini, all’epoca compagna di David Lynch. Il ruolo poi fu modificato e andò a Joan Chen.

Il Nano

Nella versione originale si chiama “The Man from another place“, il nome dell’attore è Michael J. Anderson. David Lynch aveva assunto un insegnante per aiutarlo a imparare a parlare al contrario ma venne fuori che Anderson era già in grado di farlo. Quindi il regista decise di complicare ulteriormente il linguaggio

Twin Peaks e Marilyn Monroe

All’epoca David Lynch e Mark Frost erano al lavoro su un documentario che parlava della misteriosa morte di Marilyn Monroe. Non riuscendo ad ottenere i diritti per svilupparlo, si misero al lavoro su “Twin Peaks“. Il personaggio di Laura Palmer è una ragazza bionda, popolare, che muore dopo aver scritto sul suo diario di avere intenzione di rivelare la sua relazione segreta con Ben Horne. Ci sono delle somiglianze con il personaggio di Marilyn, anche lei morta in circostanze misteriose. L’affare segreto potrebbe essere la sua chiacchierata relazione con il Presidente John F. Kennedy.

Twin Peaks e New Girl

Eileen Hayward, la mamma di donna, è interpretata da Mary Jo Deschanel. Se il nome non vi suona nuovo è perché è la madre di Emily e Zooey Deschanel, protagonista della serie “New Girl“. Suo padre, Caleb, ha anche diretto alcuni episodi di “Twin Peaks” e da piccola Zooey è stata varie volte sul set, anche se a casa non le era permesso guardare la serie di Lynch.

 

Tutte le cose che forse ancora non sapete su “Twin Peaks”– parte 2

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Abbiamo visto la prima parte dedicata alle curiosità dal mondo di “Twin Peaks” e siamo stati anche sintetici (!), per questo serve un altro capitolo dedicato alla serie cult di Mark Frost e David Lynch.

La serie sta per tornare dopo 25 anni dalla conclusione della sua seconda stagione, abbiamo raccolto tutte le curiosità che riguardano membri del cast, sceneggiatura, personaggi per rinfrescarci la memoria in attesa dell’uscita della terza stagione. “Twin Peaks” debutterà negli USA il 21 maggio, in Italia andrà in onda su Sky Atlantic il 26 maggio.

Michael Ontkean e Joan Chen

La relazione tra lo sceriffo Truman e Josie Packard è parecchio tormentata. Impossibile resistere al fascino della bella Joan Chen, infatti Michael Ontkean sbagliava di proposito le scene per poter stare più tempo possibile vicino alla collega. Lo ha ammesso lui stesso, dichiarando di sapere di essere stato poco professionale. La Chen ha destato scandalo quando si è saputo che nella scena in cui Josie e Hank bevono l’una il sangue dell’altro, lei e Chris Mulkey lo hanno fatto per davvero.

Il dentista Bob

Nella sceneggiatura originale dell’ultimo episodio della seconda stagione, era previsto che Bob impersonasse un dentista demoniaco. C’è scritto, per esempio, che nella Loggia Nera compare una sedia da dentista e un uomo in camice bianco, un dentista che entra scoprendo un tavolino pieno di medicine e attrezzi del mestiere che poi si rivela essere Bob.

The Log Lady

Catherine Coulson è diventata famosa per aver interpretato The Log Lady (La signora ceppo) e purtroppo è scomparsa nel 2015. Anche dopo le riprese di “Twin Peaks” l’attrice ha sempre tenuto con sé il ceppo, che usava portare alle convention con i fan. Una compagnia giapponese ha tentato di acquistare il famoso ceppo dai poteri misteriosi ma la Coulson ha declinato l’offerta, tenendolo con sé fino alla fine. Tutt’ora non si sa dove si trovi. Inoltre Catherine Coulson è stata sposata dal 1968 al 1976 con Jack Nance, l’attore che in “Twin Peaks” interpreta Pete Martell. Lui stesso ha rivelato che il modo in cui chiama la Catherine della serie (Piper Laurie) è lo stesso che usava per chiamare l’ex moglie. La Coulson risulta essere nel cast della stagione in arrivo ma non si sa se sia un semplice omaggio o se effettivamente sia riuscita a partecipare alle riprese.

Piper Laurie

L’attrice che interpreta Catherine Martell ha dovuto vestire i panni dell’imprenditore giapponese Mr. Tojamura. La Laurie ha deciso di rimanere in maschera anche quando non c’erano le riprese, Lynch e Frost le avevano chiesto di mantenere il segreto, fingendo di essere un famoso attore giapponese. Per circa due giorni il resto del cast non si è accorto del travestimento.

The Double R Diner

Il piatto del giorno del diner è stato cambiato per ogni singolo episodio. Vi siete mai chiesti quanto costa la gustosa cherry pie che piace tanto all’Agente Cooper? Il prezzo è $2.50, mentre una tazza di caffè costa $1.75, non proprio economici.

Annette McCarthy e lo champagne

L’attrice Annette McCarthy è arrivata nel cast di “Twin Peaks” grazie a un amico molto influente, il regista Steven Soderbergh, che con grande entusiasmo l’ha convinta a guardare la serie. La McCarthy interpreta Evelyn Marsh, nella scena in cui lei e James bevono champagne, quello che bevono è davvero champagne. E siccome ci sono voluti 12 ciak prima di riuscire ad ottenere la scena richiesta, i due attori erano praticamente ubriachi alla fine delle riprese!

David Bowie

Il cantante, apparso in “Fuoco cammina con me” nel ruolo dell’agente Phillip Jeffrires, sarebbe dovuto tornare per la terza stagione di “Twin Peaks” ma purtroppo è scomparso nel gennaio 2016.

Le musiche

La celebre colonna sonora di “Twin Peaks” è opera di Angelo Badalamenti. Il tema è intitolato “Falling” ed è noto nella sua versione strumentale, in realtà ci sono le parole cantate da Julee Cruise, come succede nel pilot. Considerato uno dei brani più importanti (e belli) degli anni Novanta, fece vincere un Grammy a Badalamenti per la migliore performance pop strumentale. Le musiche di “Twin Peaks” furono registrate in un piccolo studio di New York, Excalibur, che ora non esiste più. Il tema di Laura Palmer è stato creato in 20 minuti, Angelo Badalamenti suonava la tastiera mentre David Lynch gli sussurrava le parole all’orecchio.

La parodia di Sesame Street

Anche i Muppet sono stati contagiati dalla “Twin Peaks” mania, oltre ad altri programmi dell’epoca. Ecco una divertente parodia!

Anche “I Simpson“, tra gli altri, hanno citato “Twin Peaks“, nell’episodio “Il sassofono di Lisa” si vede Homer intento a guardare la tv e sta guardando proprio la serie di Showtime. In particolare sta vedendo i personaggi delle visioni dell’Agente Cooper, ovvero il Gigante che balla con il cavallo bianco (apparso ai Palmer).

E non vi sarete dimenticati del sogno di Winchester? Si vede nel primo episodio della settima stagione, “Chi ha sparato al signor Burns? (seconda parte)”.

Quanto costa andare al cinema nel resto del mondo?

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Succede puntualmente ogni volta che si va al cinema: “i biglietti ormai costano troppo”, le serie tv prendono il sopravvento e “figurarsi poi se vado a vedermi il film in 3D, un vero e proprio furto!”.

La lamentela è costante e in effetti negli ultimi anni il prezzo del biglietto per andare al cinema è aumentato, ma vi siete mai chiesti se siamo solo noi italiani a spendere così tanto? La notizia buona è che no, c’è chi spende perfino il doppio. Quella cattiva è che comunque l’Italia è tra i posti più costosi quando si tratta di trascorrere una serata davanti al grande schermo e non solo.

Deutsche Bank ha portato avanti uno studio per analizzare tutti i prezzi a livello internazionale, comparando i prezzi di 47 città da tutto il mondo. Lo studio ovviamente approfondisce numerosi aspetti della vita quotidiana, dai biglietti per i mezzi pubblici, passando per il salario mensile, weekend fuori porta, fino alla birra nel pub di quartiere. La qualità della vita migliore risulta essere quella di Wellington, in Nuova Zelanda, l’Italia non rientra nemmeno nella top ten. Troviamo Milano solo al 29esimo posto, superata da New York e Tokyo. Trascorrere un weekend a Milano si rivelerà molto più costoso rispetto a molti altri posti del mondo o d’Europa mentre bere birra al pub sarà sicuramente più conveniente rispetto a Oslo, Singapore e Hong Kong. Quando si tratta di andare al cinema, ci sono molti altri Paesi decisamente più costosi dell’Italia, sempre tenendo Milano come città di riferimento. Se infatti qui un biglietto costa in media intorno ai 9 $ e sembra già caro, potete tirare un sospiro di sollievo pensando che in Svizzera costa esattamente il doppio. Zurigo in media è tra le città più costose per tutti i parametri presi in considerazione, ma è anche quella con gli stipendi più alti di tutti. In Giappone il costo del biglietto si aggira intorno ai 15,70 $, poco più di New York (15,60 $). Il biglietto del cinema più conveniente lo trovate a Kuala Lumpur, in Malesia, dove in media costa 3,3 $. Brasile, Nuova Zelanda, Grecia, Russia e Portogallo sono tra i Paesi in cui è meno costoso.

Oggetti di scena che sono diventati icone nei film cult

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Ci sono degli oggetti che nel mondo del cinema sono diventati delle vere e proprie icone, ne abbiamo già parlato tempo fa proponendovi un quiz per vedere se riuscivate a indovinarli tutti, ma su Thrillist.com è apparsa una classifica che mette insieme i 100 più celebri.

L’introduzione chiarisce che alcuni oggetti, seppure iconici, sono stati fatti fuori dalla classifica per cercare di mantenerla sintetica, anche se 100 non è proprio il massimo della sintesi. Non c’è la lampada del genio di “Aladdin” perché è un film d’animazione, non c’è la maschera di Jason della saga horror di “Venerdì 13” ma c’è molto altro. E oltre agli oggetti, c’è anche la storia che sta dietro alla loro scoperta e la decisione di piazzarli sul set. Per esempio, alla posizione #100 troviamo la palla da bowling di “Kingpin“, film dei fratelli Farrelly, con protagonista Bill Murray, seguita dalla spilla di “Hunger Games“. Ci occuperemo direttamente della top 10 ma se volete dare un’occhiata alla lista completa, la trovate qui.

10 – La lampada a forma di gamba – Una storia di Natale (1983)

Reuben Freed, il designer che si è occupato del film, ha raccontato nel 2013 che l’idea della lampada è opera di Jean Shepherd. Sosteneva che doveva essere fatta in dimensioni reali, grande abbastanza da essere vista anche da fuori la finestra.

9 – L’osso – 2001: Odissea nello spazio (1968)

Lo scrittore Arthur C. Clarke ha raccontato che l’idea della leggendaria scena della scimmia con l’osso è venuta a lui e a Stanley Kubrick mentre si trovavano a Londra. Il regista teneva un manico di scopa in mano e per scherzo aveva iniziato ad agitarlo per aria. La scena in seguito fu girata appena fuori dallo studio, con tutti i bus di Londra che passavano sotto.

8 – Il cuore dell’oceano – Titanic (1997)

La collana indossata da Kate Winslet probabilmente è stata tra i gioielli più richiesti nell’anno in cui “Titanic” arrivò nelle sale e sicuramente anche in seguito. “Il cuore dell’oceano” non è mai esistito ma è stato creato in modo tale che fosse quanto più credibile all’interno del film ed è stato disegnato ispirandosi ad altri celebri gioielli appartenuti a personaggi del calibro di Maria Antonietta. Tranquilli, quello gettato in acqua era ovviamente un fac simile.

7 – L’origami a forma di unicorno – Blade Runner (1982)

L’art director David Snyder ha raccontato di aver saputo che Terry E. Lewis aveva commissionato gli origami a forma di unicorno. Ne arrivò una scatola piena, ne conteneva circa una dozzina ed erano fragilissimi, l’idea iniziale era quella di farli realizzare con le carte delle chewingum ma sarebbero stati ancor più fragili. Nel film l’unicorno ha un valore fortemente simbolico.

6 – Wilson – Cast Away  (2000)

Oltre che un oggetto di scena memorabile, probabilmente quella di Wilson è stata la mossa di product placement più riuscita nella storia del cinema. Tutto è partito quando William Broyles Jr. ha trovato una palla da pallavolo in Messico. In seguito uno psicologo aveva raccontato che le persone quando si sentono sole o isolate tendono a parlare con oggetti inanimati perché non sopportano il peso della solitudine e venne in mente l’idea che ormai tutti conoscete. In realtà all’inizio la Wilson – che produce i palloni – non era stata coinvolta, il nome era già presente nello script e la compagnia aveva detto di non voler prendere parte al film. Quando si seppe che c’era di mezzo un attore premio Oscar, una donna si decise a far produrre 20 palle con l’impronta della mano di Tom Hanks. 20 palloni avrebbero potuto sopravvivere difficilmente a tutto il periodo delle riprese, anche per via dell’umidità delle Fiji, praticamente venivano trattati come delle star.

5 – La statuetta – Il mistero del falco (1941)

Lo scrittore Bryan Burrough sostiene che il regista John Houston fosse direttamente coinvolto nella commissione della scultura. Fu assegnata ad un artista per la cifra di 75$. In qualche modo la storia del film si intreccia con quella della morte di Elizabeth Short, nota come Black Dhalia (viene raccontata anche in “American Horror Story”). Il regista frequentava un giro di artisti, tra i quali il surrealista Man Ray, e del quale faceva parte anche il Dr. George Hodel, sospettato di essere l’assassino dello Short. Uno dei più cari amici di Hodel era Fred Sexton, che pare sia l’artista ingaggiato da John Houston per realizzare la statuetta. La teoria di Steve Hodel, figlio di George, è che suo padre abbia ucciso Elizabeth Short e che avesse un complice per i suoi crimini: Sexton.

4 – L’hoverboard – Ritorno al futuro parte II (1989)

John Bell, che si occupava degli effetti visivi, ha raccontato di aver saputo che il secondo episodio di “Ritorno al futuro” sarebbe stato ambientato nel 2015, che ci sarebbe stata una cosa chiamata hoverboard e lui si sarebbe dovuto inventare qualcosa a riguardo. Il regista Robert Zemeckis nel frattempo era impegnato con le riprese di “Chi ha incastrato Roger Rabbit?” e solo dopo qualche tempo ebbe modo di visionare le proposte. Nel 1988, due anni dopo la stesura dei progetti, iniziarono i lavori effettivi, che comportarono una serie di modifiche, soprattutto nella forma – sempre troppo ingombrante – cercando di immedesimarsi nei giovani del 2015 e arrivando al risultato che tutti oggi conosciamo.

3 – La testa di cavallo – Il padrino (1972)

Il produttore Al Ruddy ha raccontato che per girare la celeberrima scena, Francis Ford Coppola aveva ricevuto delle teste impagliate, recuperate dai set dei film western. Erano così vecchie che si erano rovinate, così il regista decise di andare direttamente al macello a prenderne una. Il povero cavallo aveva avuto un enfisema, quindi sarebbe stato comunque soppresso e il cavallo mostrato nel film era molto simile a quello “decapitato”. Ruddy ha raccontato anche che l’attore John Marley era fastidioso e si lamentava continuamente quando era sul set, perciò quando arrivò la testa di cavallo lui non sapeva cosa ci fosse dentro la grande scatola. Quando la testa è stata scoperta e posizionata sul set, Marley è quasi svenuto. Il peggio è arrivato quando alla testa sul letto è stato aggiunto il sangue finto e l’attore non si voleva avvicinare, avrebbe dovuto toccarlo con le gambe ma continuava a rifiutarsi e urlare ma a quel punto sul set ridevano tutti, Francis Ford Coppola urlava come un pazzo per finire di girare la scena. John Marley, una volta terminato l’incubo, non si è più fatto vedere sul set per l’intera giornata. Tutto autentico, altro che recitazione!

2 – Rosebud – Quarto potere (1941)

L’iconico slittino “Rosebud” è stato costruito in tre modelli fatti di balsa, due di essi sono andati bruciati sul set. La terza fu acquistata all’asta da Steven Spielberg. In Italiano la parola “Rosebud” è stata tradotta con “Rosabella”, è l’ultima pronunciata dal protagonista. Orson Welles ha spiegato il significato del suo film e le sfaccettature della personalità di Kane, racconta anche del giornalista che incontra tutte le persone a lui vicine per scoprire chi sia Rosebud ma nessuno l’ha mai sentita nominare, poi si viene a scoprire cosa rappresenti davvero per il protagonista. Nella sua semplicità, lo slittino gli ricorda una fase felice e spensierata della sua vita e l’amore per la madre.

1 – Le spade laser – Star Wars (1977)

Non che abbiano bisogno di tante presentazioni, le spade laser (lightsaber) sono uno degli oggetti-feticcio più amati dai fan della saga di “Star Wars“. Roger Christian, set decorator, ha dichiarato che dopo aver visto le illustrazioni di Ralph McQuarrie e le descrizioni di George Lucas aveva già capito che sarebbero diventate quelle il simbolo del film. Costruirle non è stato facile perché non è riuscito a trovare subito qualcosa che andasse bene al regista. Un giorno, nella completa disperazione, ha messo due pezzi di telecamera insieme con la supercolla, poi aveva bisogno di alcune lenti da attaccare al binocolo di Luke ed è andato in un negozio di Londra in cui si riforniva la produzione. Ha chiesto al proprietario se avesse qualcosa di interessante che potesse sembrare il manico di un’arma. Il proprietario gli mostrò delle scatole piene di polvere, quando prese la prima in mano “fu come trovare il Santo Graal”. Tornato sul set, si è messo subito al lavoro e poi ha mostrato tutto a George Lucas, che ha risposto con un sorriso di approvazione. Il tutto per un costo di circa 12 dollari.


10 attori che hanno rischiato la vita sul set

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Molto spesso le scene d’azione dei film sono girate con l’ausilio di stuntman ma in alcuni casi sono gli attori stessi a prestarsi e a girare direttamente quelle scene.

Ci sono anche dei casi in cui le scene non sono delle più rischiose ma gli incidenti possono sempre verificarsi, ecco 10 attori che hanno rischiato la vita sul set o si sono fatti molto male girando dei film che oggi consideriamo dei veri e propri cult.

Charlize Theron

Riprese ferme per otto settimane e cinque giorni in ospedale per l’attrice: tutto è accaduto sul set di “Aeon Flux“. Mentre faceva una giravolta, Charlize Theron si è fatta seriamente male alla schiena e ha rischiato di rompersi la spina dorsale e rimanere paralizzata. Le riprese, infatti, si sono fermate affinché potesse fare fisioterapia per rimettersi.

Kate Winslet

Titanic” è il film che l’ha resa celebre in tutto il mondo insieme al collega Leonardo DiCaprio. Il film di James Cameron ha fatto sognare tutti con la storia d’amore tra Jack e Rose, ma la Winslet ha quasi rischiato la vita: nella scena in cui Jack e Rose scappano mentre i corridoi della nave si riempiono d’acqua, l’attrice era rimasta incastrata in un cancello dal quale sarebbe dovuta passare, rischiando di morire annegata.

Joseph Gordon-Levitt

Mentre girava una scena nel traffico in “Senza freni“, l’attore è stato travolto da un taxi che non ha rispettato le transenne poste dalla produzione. Joseph Gordon-Levitt correva in bici in mezzo alle macchine quando il taxi l’ha preso in pieno, se l’è cavata con una ferita all’avambraccio.

Tom Hanks

Per girare “Cast Away” l’attore ha dovuto perdere molto peso e già questa era una prova sufficientemente dura. Come se non bastasse, però, durante una scena Tom Hanks si è fatto un grave taglio alla gamba, per fortuna poi tutto si è concluso per il meglio.

Channing Tatum

Sul set di “Foxcatcher – Una storia americana” il regista Bennett Miller ha temuto per l’incolumità di Tatum. L’attore ha girato una scena in cui tira delle testate contro uno specchio, ma colpendo anche il muro che si trovava al di sotto si è procurato un buco di 5 centimetri.



Brad Pitt

L’attore è stato il protagonista del cult thriller “Se7en“. Mentre girava una scena in cui rompeva un parabrezza, Pitt si è danneggiato un tendine del braccio. Anche in questo caso, però, tutto si è concluso nel migliore dei modi.

Scarlett Johansson

Sul set di “Lucy” l’attrice è rimasta impigliata con lo zaino alla portiera di un’auto in partenza, che l’ha trascinata via per qualche metro. Solo pochi, per fortuna, l’auto si è fermata in tempo. Seppur spaventata, la Johansson se l’è cavata egregiamente.

Isla Fisher

In “Now you see me – I Maghi del crimine“, la Fisher ha quasi rischiato di annegare. La scena è già ansiogena di per sé, una donna rinchiusa in una vasca di vetro dalla quale non riesce a uscire. Isla Fisher non riusciva a venirne fuori per davvero ed è riuscita a salvarsi proprio all’ultimo, guadagnandosi un grande applauso perché la produzione pensava che fosse una performance da attrice talentuosa e non una vera emergenza!

Halle Berry

Se fosse una sfida, Halle Berry potrebbe vincerla a mani basse, perché si è ferita sul set innumerevoli volte. Girando “Catwoman” si è ferita alla testa, sul set di “Cloud Atlas” si è rotta un piede, girando “Gothika” invece si è rotta un braccio. Senza parlare di quello che è accaduto sul set di “La morte può attendere“, dove ha rischiato di morire soffocata… mangiando un fico. Come rovinare un momento sexy.

Leonardo DiCaprio

In “Django Unchained” l’attore si presta a una scena molto intesa e a tavola, mentre dà di matto, sbatte la mano tagliandosi con un pezzo di vetro. La scena non era prevista nel copione ma in modo molto professionale l’attore ha portato avanti la scena con la mano sanguinante, tutto è rimasto nel film.

Emma Stone è l’attrice più pagata al mondo: la classifica di Forbes

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Per anni a dominare la classifica delle attrici più pagati al mondo c’è stata Jennifer Lawrence ma quest’anno le cose cambiano e a trionfare c’è Emma Stone.

L’Oscar fa la differenza, come l’aveva già fatta per la Lawrence ai tempi de “Il lato positivo“. Che Emma Stone fosse destinata a grandi cose era chiaro già da un pezzo, la giovane attrice si è aggiudicata il primo posto come attrice più pagata in assoluto dopo aver trionfato con “La La Land“, il musical in cui ha recitato al fianco di Ryan Gosling. Nel 2015 si sarebbe meritata l’Oscar per la sua interpretazione in “Birdman“, ha ottenuto la candidatura come migliore attrice non protagonista ma ha ottenuto il suo riscatto con “La La Land. Con il film di Damien Chazelle non ha portato a casa solo l’Oscar ma anche la Coppa Volpi di Venezia, il Golden Globe, un BAFTA, uno Screen Actors Guild Award e un AACTA, mica male.

Jennifer Lawrence non ha raggiunto nemmeno il secondo posto della classifica ma è rimasta sul podio. La seconda posizione è andata a Jennifer Aniston, che per un periodo sembrava essere destinata al dimenticatoio. Durante l’ultimo anno più che il grande schermo, a portarle soldi in saccoccia sono stati i numerosi spot di cui è testimonial, basti pensare a Emirates Airlines e Aveeno, tra i tanti. Nonostante sia tra le più richieste, la Lawrence è scesa a 24 milioni ma la situazione potrebbe cambiare nella classifica del prossimo anno dopo la sua performance in “Madre!” di Darren Aronofsky. Qui di seguito la top ten stilata da Forbes, nella quale si notano grandi cambiamenti, come l’affermarsi di Melissa McCarthy, fino a poco tempo fa relegata a ruoli secondari; rimane invece nella stessa posizione Julia Roberts, mentre per quest’anno non c’è traccia di Scarlett Johansson.


Le attrici più pagate al mondo secondo Forbes


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10 – Amy Adams, $11,5 milioni

9 – Julia Roberts, $12 milioni

8 – Cate Blanchett, $12 milioni

7 – Charlize Theron, $14 milioni

6 – Emma Watson, $14 milioni

5 – Mila Kunis, $15,5 milioni

4 – Melissa McCarthy, $18 milioni

3 – Jennifer Lawrence, $24 milioni

2 – Jennifer Aniston, $25,5 milioni

1 – Emma Stone, $26 milioni


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Un’infografica racconta tutti i film che sono stati girati a Roma

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Il cinema italiano ha una grande storia alle spalle e tutte le strade di questa storia portano a Roma: negli anni Venti nasceva l’Istituto Luce e nel decennio successivo sorgeva Cinecittà.

Gli studios italiani che hanno dato vita a moltissimi capolavori del cinema nostrano, ora tutta la storia è stata racchiusa in un’infografica realizzata da Unopiù. L’azienda, specializzata in arredamento, tanto per capirci è la stessa che ha fornito l’iconica amaca di Jep Gambardella ne “La grande bellezza” di Paolo Sorrentino. Elemento che compare ovviamente anche nell’infografica, che ripercorre le tappe storiche del cinema italiano – dal neorealismo alla commedia con Alberto Sordi e Nino Manfredi fino ai cinepanettoni – tra epoche storiche e quartieri della Capitale. Per l’appunto, il Colosseo è quello che Toni Servillo osserva malinconico dalla sua terrazza, c’è la Fontana di Trevi, simbolo de “La dolce vita” di Federico Fellini o Castel Sant’Angelo, visto nel più recente “Angeli e demoni” di Ron Howard.

Roma è un vero e proprio set all’aperto, disponibile e adatto per qualsiasi genere cinematografico, dal più romantico a quello d’azione. La ricerca sull’infografica ha rivelato anche l’amore che la città stessa ha per il cinema, con 351 le sale cinematografiche presenti sul territorio e 161.056 spettacoli tenutosi in sei mesi. Una mappa mostra altri luoghi diventati celebri grazie ai film, come Ponte Milvio, preso d’assalto dagli innamorati dopo la storia di Federico Moccia (Ho voglia di te). I quartieri della città sono stati set ideali per registi del calibro di Ettore Scola, Mario Monicelli o Nanni Moretti, la lista dei film si fa sempre più lunga e spazia da “Ben Hur” del 1925 a “Brutti, sporchi e cattivi” del 1976 arrivando fino ai giorni nostri con “Suburra“. L’infografica riporta anche i premi cinematografici che coinvolgono Roma: i David di Donatello, il Globo d’Oro e quelli del Festival del Cinema di Roma, che si terrà il prossimo autunno come ormai avviene dal 2006.

 

Tutte le risposte che David Lynch ci ha lasciato in “Twin Peaks”

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Abbiamo parlato già della terza stagione di “Twin Peaks” e del perfetto finale che David Lynch e Mark Frost sono riusciti a ricreare, ma andiamo ad approfondire la questione.

Ci sono molte domande che sono rimaste senza risposte e ne parleremo in un secondo momento. In questo caso mettiamo un po’ d’ordine, facendo un elenco di tutte le risposte che, invece, sono arrivate. Pronti? Spoiler per chi non ha visto la serie, ma chiunque non l’abbia ancora fatto di sicuro eviterà post come questo.


Freddie

In parte inglese, in parte Hulk. Freddie (Jake Wardle) è partito dall’Inghilterra alla volta di Twin Peaks perché questo era il suo destino. Girando ubriaco per le strade della città, si è ritrovato trasportato nel vuoto, dove ha conosciuto un uomo chiamato Il Fuochista, che gli ha dato delle precise indicazioni da seguire. Il giorno dopo il ragazzo decide di seguire le istruzioni, andando a comprare una confezione di guanti verdi da giardinaggio spaiati, litigando perfino col proprietario del negozio pur di averli. Freddie racconta tutta la storia a James (James Marshall), spiegando di essere arrivato a Twin Peaks per seguire il suo destino, pur senza conoscerlo. Scopriamo nel giro di pochi episodi che Freddie, grazie alla forza che il guanto verde gli conferisce, riesce ad uccidere Bob. Il tutto accade in una delle scene più surreali della stagione, Bob è racchiuso in una sfera e continua a colpire il ragazzo che però non si arrende fino a quando non riesce a compiere l’impresa. Bob non c’è più.


Judy

Abbiamo sentito parlare di Judy e Gordon Cole (David Lynch) alla fine spiega finalmente di chi si tratta. O meglio, di cosa. Cole la definisce una forza estremamente negativa, la parola Judy è il risultato della pronuncia del nome originario “Jowday”. Cole racconta che lui, Cooper (Kyle MAcLachlan) e il Maggiore Briggs (Don S. Davis) hanno provato a distruggere questa forza malvagia senza risultato. Philip Jeffries (David Bowie) era arrivato a dei risultati molto importanti in merito, prima di svanire misteriosamente. Cole aggiunge che Cooper prima di svanire lo aveva avvisato, chiedendogli di cercarlo e di fare tutto il possibile per trovarlo. Alla fine della stagione Judy è un diner a Odessa, in Texas, dove l’agente Cooper riesce a trovare l’indirizzo di Carrie Paige, che si rivela poi essere Laura Palmer (Sheryl Lee), sebbene non abbia alcun ricordo di Twin Peaks.


Diane

Conosciamo la vera identità di Diane. Si tratta di una teoria che già circolava tra i fan più sfegatati: Diane è Naido. Ebbene, chi aveva avanzato questa ipotesi ha indovinato. La donna senza occhi (Nae Yuuki) che si vede per la prima volta nel terzo episodio e che poi viene ritrovata nei boschi da Andy, altri non è che la vera Diane (Laura Dern). Alla fine, quando Naido e Cooper si incontrano di nuovo, si toccano la mano e basta quello per far ritornare la vera Diane, che per oltre vent’anni era stata rimpiazzata da un tulpa. Il nome, ovviamente, non è stato scelto a caso: nel buddismo naido equivale a quello che tradurremmo con “percorso interiore”. Sia Lynch che Frost conoscono molto bene l’argomento e un’altra risposta potrebbe essere che “naido” nel linguaggio un tempo usato da chi abitava sull’isola di Sumbawa (che fa parte dell’arcipelago Sonda, Indonesia) vuol dire “nero”. Oppure la risposta più semplice e intuitiva, alla quale eravamo arrivati, è che Naido altro non è che l’anagramma di Diane.


Dougie

Dougie Jones è stato un tulpa, un corpo di passaggio che sarebbe servito per riportare BadCooper nella Loggia. Invece è il corpo in cui si è ritrovato Cooper, quello buono. In una famiglia un po’ acciaccata, con moglie e figlio. Quando grazie all’elettricità Cooper riesce finalmente a tornare in sé, dopo 17 episodi e l’epico “Hellooo-ooo-ooo!”, saluta la famiglia promettendo che tornerà. Possiamo tirare un sospiro di sollievo, perché se è vero che molte cose non sono affatto tornate al loro posto, la famiglia Jones è stata premiata. Se ricordate, infatti, Cooper chiede a Mike di creare un altro seme e lo fa per creare un doppelgänger che possa tornare da Janey-E (Naomi Watts), che peraltro è la sorellastra di Diane, e il piccolo Sonny Jim (Pierce Gagnon).

“American Horror Story: Cult”, chi è Ozzy e perché Ivy non è affidabile

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Il primo episodio di “American Horror Story: Cult” è andato in onda e già spuntano le prime teorie dei fan della serie di Ryan Murphy e Brad Falchuck.

Le teorie dei fan della serie FX spesso e volentieri riescono a cogliere gli intenti dei creatori o almeno ad avvicinarsi, a volte anche a indovinare in anticipo di cosa tratteranno. “Election Night” è stato il primo episodio andato in onda e abbiamo conosciuto, tra gli altri, la coppia formata da Ally (Sarah Paulson) e Ivy (Alison Pill). Le due donne, sposate, possiedono un ristorante e hanno un figlio, Ozzy/Oz (Cooper Dodson), appassionato di fumetti su Twisty il Clown (John Carroll Lynch). La madre, Ally, è terrorizzata dai clown e i motivi potrebbero essere spiegati più avanti nella serie.

In queste ore chi ha visto il primo episodio di “Cult” si sta chiedendo di chi sia figlio Oz. La domanda sorge spontanea soprattutto dopo il dialogo tra il bambino e la nuova babysitter, Winter (Billie Lourd), che glielo chiede esplicitamente. Lui dice che la maniera più corretta di rispondere “ogni famiglia è speciale a modo suo” e poi sostiene di non ricordare chi sia il padre, forse perché non glielo hanno mai detto. In molti credono che tutto questo sia legato a un altro personaggio che abbiamo conosciuto in “Election Night”: Kai (Evan Peters). Quest’ultimo è un estimatore di Donald Trump, l’opposto di Ally, che invece si disperava per la sconfitta della Clinton.

Molti spettatori hanno notato una certa somiglianza tra il bambino e Kai. La teoria più diffusa vuole che il bambino sia stato partorito da Ivy, soprattutto considerando i problemi che affliggono Ally, affetta da numerose fobie. Kai potrebbe essere un semplice donatore di sperma o, peggio ancora, potrebbe essere in combutta con la chef. Secondo alcuni, infatti, lei e Kai sarebbero collegati agli spaventosi clown che Ally dice di vedere (in seguito li vedrà pure Ozzy) e starebbero cercando di farla impazzire del tutto. Alcuni, invece, si sono chiesti del perché sia stata inserita la sequenza di Twisty che raggiunge la coppia di fidanzatini e uccide il ragazzo. Dovrebbe aver ucciso anche la ragazza, in molti si stanno chiedendo se l’età può corrispondere a quella attuale di Ally e se possa essere lei la vittima, la cosa spiegherebbe la sua paura per i clown.

Dalle anticipazioni del secondo episodio di “American Horror Story: Cult” sappiamo che Twisty tornerà e avrà a che fare con Ozzy e un gruppo di clown entrerà in casa per rapirlo. Ecco il trailer del prossimo episodio.

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