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Channel: Curiosità – CineZapping

5 film da vedere per celebrare i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri

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Considerato il padre della lingua italiana, Dante Alighieri è una delle figure più affascinanti della storia letteraria – ma non solo – del nostro Paese. Il poeta fiorentino è famoso principalmente per la sua opera più importante, la Divina Commedia, considerata non solo un capolavoro della letteratura italiana ma amata e studiata anche a livello mondiale. Tra tutte le sue opere, la Divina Commedia è sicuramente quella che più ha influenzato il mondo culturale degli anni e dei secoli a venire, continuando ad esercitare il suo fascino ancora oggi.

Dante Alighieri moriva a causa della malaria nel 1321, a Ravenna, nella notte tra il 13 e il 14 settembre, esiliato dalla sua Firenze. Sono moltissime le cose da dire su questa figura così affascinante: Dante era un uomo che si occupava di politica, di filosofia, non solo di lettere. Molti aspetti della sua vita tutt’oggi non sono del tutto chiari e questo contribuisce senza dubbio ad aumentarne il fascino. Ma visto che è di cinema che ci occupiamo, per celebrare i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, lanciamoci sul cinema e sul modo in cui le opere di Dante e la sua stessa vita hanno ispirato la settima arte.


Linferno

5 opere da vedere per omaggiare Dante Alighieri, tra cinema e teatro

Inferno – Dan Brown

Per chi ama i thriller e, in particolare, per chi ha già amato la trasposizione cinematografica de “Il codice Da Vinci” e di “Angeli e Demoni”. Ron Howard ha portato sul grande schermo anche “Inferno”, il libro di Dan Brown con protagonista il professor Langdon interpretato da Tom Hanks. Come si evince dal titolo, il libro e il film si basano sull’inferno dantesco, buona parte delle riprese si è svolta a Firenze.

L’inferno – Francesco Bertolini, Giuseppe De Liguoro, Adolfo Padovan

C’è una storia particolare dietro questo film muto, datato 1911. Si tratta del primo film italiano a 5 bobine ed è stato prodotto dalla Milano Films. Fu battuto sul tempo dalla Helios Film, che decise di girare in fretta e furia un’opera molto simile, qualitativamente più bassa ma anche più scabrosa (veniva perfino mostrato un seno nudo, quello di Francesca). La trama è basata sull’Inferno dantesco in maniera piuttosto fedele ed è stato prodotto con delle tecniche per l’epoca decisamente innovative.

Tutto Dante – Roberto Beningni

Lo spettacolo di Roberto Benigni ha ottenuto un successo travolgente, arrivato ben oltre i confini italiani. L’attore toscano, grande amante di Dante Alighieri, ha portato sul palco uno spettacolo in cui raccontava alcuni canti selezionati dalla Divina Commedia, intrecciandone il racconto con alcuni eventi di attualità. La sua esegesi della Divina Commedia è stata trasmessa dalla Rai, è possibile vederla su Raiplay.

Se7en – David Ficher

È anche grazie allo studio di Dante Alighieri e della sua Divina Commedia che David Fincher ha avuto l’idea per uno dei suoi film più celebri e acclamati, “Se7en”. Il serial killer John Doe segue uno schema ben preciso per uccidere le sue vittime, basato sui peccati capitali così come Dante li illustra nel Purgatorio. A questo si aggiunge anche un’ispirazione da “Il paradiso perduto” di Milton.

Vita di Dante – Vittorio Cottafavi

Per chi invece vuole approfondire meglio gli aspetti della vita del Sommo Poeta, c’è la miniserie in tre puntate andata in onda per la prima volta nel 1965 in RAI. “Il grande, irreprensibile” Giorgio Albertazzi presta il volto a Dante, affiancato da Loretta Goggi nei panni di Beatrice Portinari. Anche questo disponibile su Raiplay.


5 film per scoprire il mondo di Virginia Woolf a 80 anni dalla sua morte

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Virginia Woolf, nata il 25 gennaio 1882, è stata una figura molto importante nell’ambito della letteratura britannica ed oggi è conosciuta in tutto il mondo. Ha iniziato ad occuparsi di scrittura quando era poco più che ventenne e al contempo si è occupata anche di politica, divisa tra gli incontri nei saloni intellettuali e la militanza nelle suffragette. La sua vita è stata segnata da alcune tragedie (gli abusi da parte del fratellastro e la scomparsa della madre, su tutte) che, nel corso degli anni, le hanno causato problemi di nevrosi e depressione, a causa della quale tentò più volte il suicidio, prima di togliersi definitivamente la vita il 28 marzo 1941, annegando nel fiume Ouse.

Sposata con il critico politico Leonard Woolf, insieme al quale fondò la casa editrice Hogarth Press, Virginia Woolf si fece notare per la pubblicazione del romanzo “La crociera”, seguito poi da “Kew Gardens” e “Notte e giorno”. È a partire dalla seconda metà degli anni Venti, tuttavia, che pubblicò quelle che sono ad oggi considerate le sue opere più importanti, “La signora Dalloway” e “Gita al faro”. Figura importante del movimento femminista inglese, Virginia Woolf scrisse anche il saggio “Una stanza tutta per sé”, in cui parla del ruolo della donna in ambito letterario (ma non solo), denunciando la discriminazione verso la figura femminile. Scrittori del calibro di Margaret Atwood e Gabriel Garcìa Màrquez hanno dichiarato di essere stati ampiamente influenzati dallo stile letterario di Virginia Woolf. In occasione degli 80 anni dalla sua morte, ecco 5 film da vedere per conoscere da vicino l’autrice e le sue opere.


The Hours

5 film basati sulla vita e le opere di Virginia Woolf

Vita & Virginia

Il film di Chanya Button è uscito nel 2018, con protagoniste Gemma Arterton, Elizabeth Debicki e Isabella Rossellini. La trama è ambientata negli anni Venti e racconta la relazione tra Vita Sackville-West e la scrittrice Virginia Woolf, durata dal 1925 al 1935.

London Unplugged

Il film antologico ha l’intento di raccontare delle esperienze di migranti nella meltin’ pot londinese. L’ultimo capitolo è un adattamento di “Kew Gardens”. Il racconto, pubblicato per la prima volta nel 1919, prende il nome dal giardino botanico di Londra in cui è ambientato.

Mrs. Dalloway

Come già detto, si tratta di uno dei romanzi più conosciuti di Virginia Woolf. Nel 1997 Marleen Gorris decise di farne una traposizione cinematografica con protagonisti Vanessa Redgrave, Natascha McElhone e Michael Kitchen. L’opera ha un’enorme importanza sia nella bibliografia della Woolf che nella storia della letteratura dell’epoca perché affronta numerose tematiche, tra cui la salute mentale, l’omosessualità e il femminismo.

Chi ha paura di Virginia Woolf?

Il titolo del film si basa su un gioco di parole, “wolf” in inglese significa “lupo” e con una “o”: chi ha paura del lupo? Uscito nel 1966 e diretto da Mike Nichols, il film è tratto dall’omonima opera teatrale di Edward Albee. È il racconto della crisi di una coppia, composta da Martha e George, ormai stanca per una vita troppo monotona, che esplode in una grossa lite. Martha è interpretata da Elizabeth Taylor e George da Richard Burton. “Chi ha paura di Virginia Woolf?” ebbe un successo incredibile e fu nominato in tutte le categorie possibili agli Oscar. La Taylor vinse il premio come migliore attrice protagonista, quello come migliore attrice non protagonista andò a Sandy Dennis. Il film si aggiudicò gli Oscar anche per la migliore fotografia, migliore scenografia, migliori costumi. Il film non ha attinenza con la vita della Woolf nè con le sue opere, ma è un pezzo di storia del cinema da non perdere.

The Hours

Nel 2002 Stephen Daldry ha diretto questo dramma psicologico con protagoniste Meryl Streep, Julianne Moore e Nicole Kidman. Il film, che racconta le storie di tre donne di tre diverse generazioni, si ricollega a “La signora Dalloway” e mostra anche la Woolf intenta a scriverlo, nonostante i problemi di salute che hanno reso il suo lavoro di scrittura sempre più difficile da portare avanti. La Kidman vinse l’Oscar come migliore attrice per la sua interpretazione di Virginia Woolf.

Yahoo Answers chiude il 4 maggio: le migliori domande a tema film e tv

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Il 4 maggio i fan del cinema festeggiano lo Star Wars Day ma quest’anno sarà un giorno diverso, che decreterà la chiusura definitiva di Yahoo Answers. Il servizio, lanciato nel 2005, ha perso popolarità e credibilità e verrà chiuso. Dal 20 aprile Yahoo Answers sarà disponibile solo in modalità lettura (non si potranno aggiungere domande né si potrà rispondere a quelle esistenti), gli utenti attivi sulla piattaforma hanno la possibilità di salvare i propri dati entro il 30 giugno.

Nel corso di tutto questo tempo, Yahoo Answers è diventato il sinonimo di domande e risposte improbabili, sulle righe, a volte poste in maniera involontaria ed altre volte (purtroppo) no. Vedremo quali sono le più assurde legate al mondo dell’intrattenimento, anche se il vero intrattenimento sono le domande stesse: tra chi si chiede come ci si iscriva a Yahoo Answers e chi lancia strane teorie del complotto, c’è davvero l’imbarazzo della scelta. Come per le canzoni, molto spesso le domande più diffuse sono quelle legate a titoli di film basandosi su pochissimi elementi, spesso davvero poco indicativi – e per questo più divertenti.

Quando è uscito “Avatar”, nel 2009, alcune persone avevano sviluppato la cosiddetta “Depressione post Pandora” per cui erano particolarmente tristi nel realizzare che non esisteva il mondo raccontato nel film. La stessa cosa è successa a chi ha sognato di frequentare una scuola di magia dopo aver visto (e letto) “Harry Potter”…

scuola di magia

Effetto Twilight: non solo Avatar ed Harry Potter, anche la Twilight Saga ha mietuto le sue vittime. Alcuni fan si sono immedesimati così tanto che c’è perfino chi ha provato a trasformare il fidanzato in vampiro.

Twilight

Ci sono poi i dubbi sull’orientamento religioso di Christian Bale: dato il suo nome, è veramente cristiano oppure no?

Bale

Scontro tra titani: vista la popolarità crescente dell’attore turco Can Yaman, come potrebbe non sorgere spontaneo un parallelismo con Johnny Depp?

can yaman johnny depp

E a proposito di Johnny Depp, tra i vari problemi l’attore è incappato anche in alcuni film particolari.

depp storie

Confusione sul Titanic: nel corso degli anni sono emerse le più disparate teorie complottiste riguardo l’affondamento della nave e il film di James Cameron non è immune.

Titanic

Passiamo da Cameron a Spielberg: quando il cinema è fatto bene, può risultare davvero convincente, al punto da pensare che più di 200 attori siano stati fatti fuori per rendere “Salvate il soldato Ryan” più credibile.

soldato ryan

La stessa cosa vale più o meno per “Hunger Games”: è successo tutto per davvero? La risposta la conoscete già, ma ci piace pensare che sia andata esattamente come racconta questo utente. Dopo l’arrivo dei padri pellegrini in America, hanno costretto i nativi a partecipare agli Hunger Games e la prima vincitrice in assoluto è stata Pocahontas.

hunger games

Tra le domande più assurde c’è anche quella di chi non sopporta le persone, nemmeno quando le vede in televisione. Come liberarsene? Questo è il risultato dell’incontro di più menti sarcastiche.

tv

Film su Chernobyl, ecco quali guardare

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Sono passati 35 anni dal disastro nucleare di Černobyl’, in Ucraina. Ancora oggi, rimane il più grave incidente nucleare avvenuto, insieme a quello giapponese di Fukushima del 2011. La storia è conosciuta da tutti: nella notte del 26 aprile 1986 esplose il reattore numero 4: nel giro di pochi secondi ci furono due esplosioni, alle quali fece seguito l’incendio per cui, per diverse ore, venne dispersa nell’aria una grande quantità di isotopi radioattivi. L’incidente fu classificato al livello 7, ovvero il massimo livello di gravità nella scala INES che viene utilizzata per classificare gli incidenti nucleari. Due lavoratori della centrale morirono sul colpo, in totale le morti accertate sono 65 ma si tratta di stime che non includono le conseguenze che ci furono nei mesi e soprattutto negli anni a seguito del disastro.

Ci sono stati migliaia di casi di tumore alla tiroide – alcuni dei quali hanno causato la morte – considerato quante persone sono state esposte alle radiazioni, oltre a tutte le altre conseguenze seguite al disastro. Tra queste, le ripercussioni psicologiche e i traumi delle migliaia di persone che sono state costrette, improvvisamente, ad abbandonare tutto. Moltissime sono state le polemiche, soprattutto per la poca chiarezza della vicenda, che ha contribuito a creare quell’alone di mistero per rendere questa tragedia ancora più adatta per la narrazione cinematografica. Nel corso del tempo, il disastro di Chernobyl è entrato a far parte della cultura di massa ed è stato tirato in ballo nei modi più disparati, inclusi i videogiochi. Dal punto di vista cinematografico, ecco 5 film che ne parlano sotto diversi punti di vista. Nella lista abbiamo incluso l’acclamata miniserie HBO uscita nel 2019.

The Babushkas of Chernobyl

Nonostante la zona sia stata evacuata a seguito del disastro, c’è chi ha deciso di farvi ritorno. Tra queste persone ci sono le “Babushka”, le nonne, raccontate nel documentario di Holly Morris uscito nel 2015. Attraverso la storia di queste donne, Morris ripercorre le tappe salienti della storia di Chernobyl e racconta cos’è accaduto dopo. Il film è stato particolarmente apprezzato e, tra le altre cose, sottolinea di come, in qualche modo, in un luogo simile, la vita sia tornata a fiorire e qualcuno, incluse le nonne protagoniste del documentario, abbia scelto di non allontanarsi dalla propria casa. ➡ LEGGI LA RECENSIONE

Chernobyl Diaries – La mutazione

Il film di Bradley Parker è uscito nel 2012: il disastro nucleare contiene tutti gli ingredienti necessari per la produzione di un film horror. La trama ruota attorno a dei ragazzi americani che decidono di intraprendere un viaggio in Europa e arrivano a Kiev, dove vive il fratello di uno di loro. Insieme decidono di visitare Pryp”jat’, la famosa città fantasma che è stata abbandonata a seguito del disastro nucleare e che fa parte della cosiddetta “zona di alienazione”, in cui l’ingresso è consentito solo a pochissimi addetti ai lavori. Dal momento del loro arrivo nella città fantasma, iniziano ad accadere cose inquietanti. Per chi lo volesse vedere, è disponibile su Prime Video.

Stalking Chernobyl: exploration after apocalypse

Quando si parla di “stalking” relativamente al disastro di Chernobyl, si parla di quelle persone che frequentano l’area, nonostante le restrizioni. Possono essere delle “guide” locali, oppure persone alla ricerca di qualche brivido, curiosi e urbexer che vogliono scoprire com’è l’area oggi, nonostante sia inaccessibile. Il documentario di Iara Lee, uscito nel 2020, racconta, appunto, la “cultura clandestina” che si è generata attorno all’area contaminata. “Stalking Chernobyl” racconta le conseguenze del disastro dal punto di vista sociologico, con una riflessione sul fenomeno turistico che si è venuto a creare, nonostante la pericolosità del sito che, allo stesso tempo, ne alimenta il fascino.

Chernobyl, miniserie

L’acclamata miniserie HBO è uscita nel 2019 e si basa su “Preghiera per Černobyl’”. Si tratta del libro della scrittrice premio Nobel Svetlana Alexievich, che ha raccolto i resoconti degli abitanti della “città fantasma”. La serie si basa, inoltre, sul saggio “Chernobyl 01:23:40” di Andrew Leatherbarrow, che nel titolo indica l’orario esatto dell’esplosione. La serie ideata da Craig Mazin e diretta da Johan Renck è composta da 5 episodi. Tra i protagonisti ci sono Stellan Skarsgård, Paul Ritter, Jared Harris, Jessie Buckley, Emily Watson.

Chernobyl Heart

Il documentario del 2003, diretto da Maryann DeLeo, si è aggiudicato un premio Oscar come miglior documentario corto. Il documentario è un viaggio di DeLeo a fianco dell’attivista Adi Roche, che ha fondato Chernobyl Children’s Project International. “Chernobyl Heart” racconta gli effetti del disastro nucleare sulla salute dei bambini dell’area, rivelando che molti di loro hanno degli specifici problemi al cuore, da cui deriva il nome di questa particolare condizione che dà anche il titolo al documentario. Nel 2008 DeLeo ha fatto ritorno in Ucraina per dirigere “White Horse”, altra opera consigliata per chiunque volesse documentarsi meglio su questo tema. In questo caso, la storia è quella di un uomo che ritorna in Ucraina dopo vent’anni: era uno tra gli sfollati di Pripyat.

5 cose da sapere su Crudelia De Mon

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Il personaggio di Crudelia De Mon (Cruella De Vil) è conosciuto dal grande pubblico soprattutto grazie a “La carica dei cento e uno”, il film animato della Disney uscito nel 1961. Il prossimo 28 maggio, nelle sale e con accesso VIP su Disney+, arriverà il film live action con protagonista Emma Stone. Il film, ambientato nella Londra del periodo punk, racconterà com’era Crudelia prima di diventare quella che abbiamo conosciuto tutti. Nel corso del tempo il personaggio è stato rivisitato in vari modi e ha sempre il suo fascino sul pubblico: conosciamolo da vicino con queste 5 curiosità su Crudelia De Mon!

Da dove arriva il personaggio

Crudelia De Mon nasce con il romanzo “I cento e un dalmata” di Dodie Smith, dal quale è stato poi tratto il celebre film d’animazione Disney. Il suo nome, in lingua originale, è Cruella De Vil, un gioco di parole che richiama il diavolo e la crudeltà, a rimarcare la sua terribile e pericolosa personalità. Dal punto di vista estetico, la descrizione che viene fatta nel libro non coincide con la rappresentazione del film d’animazione.

La versione di Glenn

Nel 1996 Crudelia De Mon è stata interpretata da Glenn Close in “La carica del 101 – Questa volta la magia è vera” e nel sequel. Esiste già, quindi, una versione live action di una delle villain Disney più celebri e non è nemmeno l’unica. Crudelia è anche uno dei personaggi della serie fantasy “C’era una volta”, dove è stata impersonata da Victoria Smurfit.

Un solo animatore per Crudelia

Nonostante nei film Disney ogni personaggio avesse “a disposizione” un team di artisti, nel caso di Crudelia De Mon non è andata così. A seguirla c’è stato un solo animatore, che l’ha disegnata e animata, Mark Davis. Si tratta dello stesso animatore che creò Malefica.

L’illuminazione al cocktail party

Pensando al personaggio di Crudelia, Mark Davis aveva pensato a una villain che segnasse una svolta tra i cattivi Disney e che avesse un’identità più moderna. Partendo dalle illustrazioni del romanzo di Dodie Smith, Davis ha dato un’occhiata agli storyboard di Bill Peet ma ha deciso di dare una caratterizzazione tutta sua al personaggio. Dopo vari schizzi e tante ricerche, l’ispirazione definitiva è arrivata durante un cocktail party al quale Davis aveva partecipato con la moglie. La donna che ha scatenato la scintilla per la creazione di Crudelia è rimasta avvolta nel mistero: era una conoscente di famiglia e Davis non ha mai voluto rivelarne l’identità.

Betty Davis musa ispiratrice

Una delle ispirazioni per la creazione del personaggio Disney è stata la diva Bette Davis e in particolare la sua interpretazione in “Eva contro Eva”. Ma sono anche altre le ispirazioni hollywoodiane, come Tallulah Bankhead e Rosalind Russel. Un’altra importante fonte d’ispirazione è stata Zsa Zsa Gabor. Davis si è avvalso della presenza dell’attrice Mary Wickes per le live reference.

Le migliori commedie del XXI secolo: Eccone 4 da non perdere assolutamente

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C’è chi dice che ridere sia la migliore medicina per affrontare qualsiasi problema. Per questo motivo l’umorismo nel cinema è stato, è e sarà sempre uno dei migliori rimedi per divertirsi e distrarsi, almeno momentaneamente.

Dall’umorismo più assurdo alla commedia più “seria”, questo genere cinematografico ci ha regalato una moltitudine di film che vale assolutamente la pena guardare almeno una volta nella vita. 

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4 tra le migliori commedie dei nostri tempi

Come genere assolutamente primordiale nella storia del cinemala commedia ha plasmato alcuni dei più grandi successi del cinema del XXI secolo, e ha contribuito a definire molte delle sue grandi star e creatori. 

Ecco la lista di quattro tra le migliori commedie moderne da non perdere, tra storie d’amore divertenti, amici che affrontano avventure e disavventure attorno al tavolo verde, e storie di famiglie strampalate che vivono intrighi sotto lo stesso tetto. 

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La trilogia Hangover (Una notte da leoni)

Hangover, una saga diretta da Todd Phillips (famoso per essere il regista dello spettacolare Joker), è probabilmente la trilogia più divertente dei nostri tempi. 
Interpretato da Bradley Cooper, Ed Helms e Zach Galifianakis, questa divertente saga cinematografica inizia con un addio al celibato fuori dagli schermi, dove tre amici si svegliano nella loro camera d’hotel quasi completamente distrutta, dopo una tipica notte a Las Vegas, per poi scoprire che lo sposo è scomparso, e che nella stanza d’albergo c’è una tigre chiusa in bagno. 
Nessuno di loro ricorda nulla di quanto successo la sera prima, per cui dovranno ricostruire la serata dall’inizio alla fine, con lo scopo di ritrovare il loro amico scomparso, il quale dovrà sposarsi nel giro di poche ore. 

La saga di Scary Movie 

Scary Movie è tra i migliori film parodia mai realizzati, essendo essa anche la prima pellicola ad iniziare a prendersi gioco del cinema.  

In questo caso viene parodiato il genere horror, principalmente il film Scream, dove una giovane è vittima di un serial killer mascherato.

L’eroina del film, Cindy Campbell, insieme al suo gruppo di amici (uno più strambo dell’altro), dovrà affrontare chi vuole vendicarsi di loro per averlo investito lo scorso Halloween (parodiando il film I know what you did last summer). 

Cena con delitto

Una delle commedie più divertenti del cinema recente è senza dubbio “Cena con Delitto”, un film diretto da Rian Johnson e interpretato da artisti come Daniel Craig, Jamie Lee Curtis, Ana de Armas, Chris Evans, Toni Collette, Don Johnson, Michael Shannon, Christopher Plummer, Keith Stanfield e Katherine Langford. 

Proprio come nel caso di Scary Movie, anche qui troviamo una parodia dei classici film gialli e di suspense.

La trama ruota intorno alla misteriosa morte di Harlan Thrombey, un famoso autore di romanzi gialli. Il detective Benoit Clanc deve risolvere l’omicidio mentre ha a che fare con la famiglia disfunzionale di Harlan, che sembra avere un motivo più che sufficiente per porre fine alla vita del patriarca. 

Ti presento i miei 

Questo film non poteva di certo mancare nella lista delle migliori commedie del XXI secolo. Diretto da Jay Roach, “Ti presento i miei” conta con la presenza di attori come Robert De Niro, Ben Stiller, Nicole DeHuff e Blythe Danner.

La storia gira attorno ad uno dei momenti più delicati che una coppia prima o poi deve affrontare: presentare lui ai genitori di lei.

I due innamorati, finalmente pronti per compiere il grande passo, si dirigono verso la casa dei genitori di lei per trascorrere il weekend, senza però mettere in conto che il padre della futura sposa non solo è iper protettivo e alquanto diffidente, ma è anche un ex agente della C.I.A., cosa che non farà che creare ulteriori problemi al povero Greg Focker, il futuro sposo. 

Jack Byrnes, personaggio interpretato dal grande Robert De Niro, userà ogni mezzo a sua disposizione (includendo anche macchina della verità) per mettere alle strette l’aspirante marito di sua figlia Pam.

5 film da vedere con protagonista Michael J. Fox

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Michael J. Fox è conosciuto dal grande pubblico principalmente per il ruolo di Marty McFly nella trilogia “Ritorno al futuro”. L’attore canadese, nato il 9 giugno 1961, ha avuto successo anche in tv, sia nella sitcom “Casa Keaton” che nella serie “Spin City”. La carriera di Michael J. Fox ha subito una battuta d’arresto soprattutto nei primi anni 2000, a causa dei suoi problemi di salute. Nel 1991, quando aveva appena 30 anni, gli è stata diagnosticata una grave forma di Parkison giovanile. Michael J. Fox ha reso noto il suo stato di salute solo nel 1998, battendosi per supportare la ricerca, inclusa quella sulle cellile staminali. Dopo “Mars Attacks!” di Tim Burton, uscito nel 1996, Michael J. Fox si è lentamente ritirato dalle scene, comparendo in diversi film solo per brevi cameo, come in “Interstate 60” e “See you yesterday”. Tra il 2013 e il 2014 è stato il protagonista di “The Michael J. Fox Show” andato in onda sulla NBC per una sola stagione.

5 film con protagonista Michael J. Fox

Voglia di vincere

Per conoscere Michael J. Fox prima che raggiungesse il successo internazionale. Il film di Rod Daniel racconta la storia di un liceale che scopre di essere un licantropo che deve fare i conti con la sua popolarità nella squadra di basket della scuola e con il suo segreto. Il 1985 fu l’anno fortunato di Michael J. Fox, che iniziò le riprese di “Ritorno al futuro” appena concluse quelle di “Voglia di vincere”. Il titolo originale di questo film è “Teen Wolf”, da cui poi è stata tratta la nota serie tv.

Ritorno al futuro

Non ha bisogno di presentazioni e ovviamente non ci riferiamo solo al primo film ma all’intera trilogia di Robert Zemeckis. “Ritorno al futuro” ha reso Michael J. Fox una vera e propria icona del cinema nel ruolo di Marty McFly, affiancato da Christopher Lloyd nei panni di Doc. L’accoglienza fu incredibile e il film si aggiudicò anche un Oscar per il miglior montaggio sonoro. Nel 1989 è uscito “Ritorno al futuro II”, seguito dall’ultimo film della trilogia nel 1990. La scelta per il protagonista ricadde direttamente su Michael J. Fox, che era piaciuto per il suo ruolo in “Casa Keaton”. Tuttavia, era contrattualmente legato alla serie e non avrebbe potuto prendere parte alle riprese del film di Zemeckis. Non tutti lo sanno, ma per le prime sei settimane al suo posto recitò Eric Stoltz.

Amore con interessi

Il film di Barry Sonnenfeld è uscito nel 1993 con il titolo “For love or Money” e con protagonista, oltre a Fox, Gabrielle Anwar. Si tratta di un film leggero, una commedia sentimentale in cui Michael J. Fox interpreta Doug, concierge in un albergo di lusso a New York ma che sogna di averne uno tutto suo. Pur di raggiungere il suo obiettivo, asseconda le richieste dell’imprenditore Christian Hanover, legato alla sua cara amica Andy. Per forza di cose, i due trascorrono molto tempo insieme e l’amore è destinato a sbocciare, ma non senza intoppi.

Insieme per forza

Diretto da John Badham, il film è uscito col titolo originale di “The hard way” nel 1991. Michael J. Fox recita al fianco di James Woods ed interpreta un famoso attore di film d’azione, la classica star di Hollywood viziata, che però si ritrova a lavorare al fianco del detective John Moss per prepararsi a un ruolo importante in un film poliziesco. Nonostante i disaccordi iniziali e i due caratteri completamente diversi, tra i due nasce una profonda amicizia.

Sospesi nel tempo

Sospesi nel tempo”, il cui titolo originale è “The Frighteners”, è un film di Peter Jackson uscito nel 1996. Michael J. Fox interpreta Frank Bannister, un architetto che ha perso la moglie in un incidente e che da quel giorno ha la capacità di vedere i fantasmi: nella commedia horror Frank si mette contro il Cupo Mietitore. Inizialmente il film sarebbe dovuto essere diretto da Robert Zemeckis, al quale Jackson e la moglie, Fran Walsh, inviarono la sceneggiatura. Zemeckis usò la storia per un episodio della serie “I racconti della cripta” ma in seguito non girò il lungometraggio perché impegnato sul set di “Forrest Gump”.

10 cose che forse non sapevi sul film “Ghostbusters – Acchiappafantasmi”

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L’8 giugno 1984 negli USA usciva “Ghostbusters”, il film di Ivan Reitman con Bill Murray, Dan Akroyd, Harold Ramis, Ernie Hudson e Sigourney Weaver. Ottenne un successo strepitoso in tutto il mondo ed è ancora oggi considerata una delle migliori commedie. La storia, scritta da Aykroyd e Ramis, ruota attorno a un gruppo di ricercatori universitari che studiano i fenomeni paranormali e decidono di lanciare la loro attività di acchiappafantasmi in una New York infestata di presenze, tra cui la divinità sumera Gozer. Nel 1984 nessun film riuscì ad incassare tanto quanto gli “Acchiappafantasmi” di Reitman, seguito nel 1989 da “Ghostbusters II”. Nel 2021 uscirà il terzo sequel, “Ghostbusters: Legacy”, diretto da Jason Reitman, figlio del regista. Oltre al cast originario del film, ci saranno Mckenna Grace, Finn Wolfhard, Carrie Coon e Paul Rudd. La release è stata posticipata più volte a causa della pandemia e il film dovrebbe uscire negli USA a novembre col titolo di “Ghostbusters: Afterlife”. Nel 2016, invece, Paul Feig ha diretto il reboot al femminile, che non ha entusiasmato troppo il pubblico. Andiamo alla scoperta di 10 curiosità sul primo film, uscito negli USA l’8 giugno di 37 anni fa.

Ghostbusters

10 curiosità su Ghostbusters – Acchiappafantasmi

New York, New York

Ghostbusters” è ambientato a New York, dove si sono svolte buona parte delle riprese. I fan in visita nella Grande Mela non possono non andare a caccia di alcune delle location del film, ma molte riprese non sono state effettuate lì. A New York si possono trovare la “base operativa” degli Acchiappafantasmi, così come l’appartamento di Dana e la biblioteca ma altri luoghi, come gli interni della stazione degli acchiappafantasmi e le scene sul tetto del palazzo di Dana, sono stati girati in studio a Los Angeles. Alcune scene della biblioteca sono state girate alla New York Public Libray ma altre sono state girare alla Los Angeles Public Library. Il Sedgewick Hotel, dove i ghosbusters devono acchiappare Slimer, è in realtà il Millennium Biltmore di Los Angeles.

John Belushi

Aykroyd avrebbe voluto coinvolgere nel film un altro amato collega e amico del Saturday Night Live. Aveva pensato di affidare il ruolo di Peter Venkman a John Belushi. La tragica e prematura scomparsa dell’attore costrinse Aykroyd a ripensare non solo all’intero concept del film, che per Reitman era eccessivamente contorto e ambizioso, soprattutto dal punto di vista economico. Il ruolo venne poi assegnato a un’altra star del SNL, Bill Murray. I colleghi decisero che comunque avrebbero voluto omaggiare in qualche modo l’amico scomparso, facendolo apparire sottoforma di spirito… il risultato di questo ironico omaggio è il famoso Slimer, ispirato al personaggio di Bluto in “Animal House”.

Slimer e la cocaina

Steve Johnson, che si occupava degli effetti speciali, ci mise sei mesi a realizzare il fantasma verde e puzzolente. Puzzolente per davvero, per il materiale utilizzato, infatti era stato ribattezzato “fantasma dalla testa di cipolla” e il nome Slimer arrivò solo nel 1986 con l’uscita della serie animata. Johnson ebbe molte difficoltà a creare il fantasma, anche per le richieste continue di modifiche. Successivamente ha raccontato che la versione finale del fantasma è arrivata dopo aver preso tre grammi di cocaina e a seguito della richiesta di Aykroyd e Ramis di rendere omaggio a Belushi. “La cocaina mi gettò in uno stato di delirante paranoia” ha raccontato Johnson nel suo libro “e sentivo che il fantasma di John Belushi era letteralmente accorso per aiutarmi”.

Topolino

Tra i cacciatori di fantasmi che hanno ispirato la trama di “Ghostbusters” ci sono anche Topolino, Paperino e Pippo. In particolare, il riferimento è al corto animato Disney “Topolino e i fantasmi” uscito nel 1937, conosciuto col titolo de “Gli scacciafantasmi“.

Le apparizioni “invisibili” di Reitman

Il regista non ha fatto un cameo vero e proprio nel film, almeno non fisicamente. Ha prestato la sua voce per la scena in cui Dana (Sigourney Weaver) è posseduta da Zuul, poi modificata ulteriormente per essere resa ancora più inquietante; ed ha prestato la voce anche per i “versi” di Slimer quando travolge Peter Venkman.

La famiglia “paranormale” di Dan Aykroyd

Dan Aykroyd è sempre stato un grande appassionato di fenomeni paranormali, la sua passione gli è stata trasmessa dalla famiglia. Il suo bisnonno, Samuel A. Aykroyd era stato un noto detective psichico, alla ricerca di contatti paranormali con un medium di nome Walter Ashurst. La passione per il paranormale fu tramandata a Maurice, nonno di Dan Aykroyd, che lavorava per la compagnia telefonica Bell. In qualità di ingegnere, provò anche ad usare le sue capacità per creare una radio che, tramite particolari vibrazioni, fosse in grado di contattare l’aldilà. Peter, padre dell’attore, aveva ereditato una grande quantità di libri sulla materia, incluse le sessioni che il bisnonno conduceva nella fattoria di famiglia in Ontario. Dopo aver letto un articolo di parapsicologia, Dan Aykroyd ebbe l’ispirazione definitiva per il film.

Quando morì l’Ectomobile

La celebre auto che guidano i Ghostbusters, nota anche come Ecto-1, è un’altra delle idee che Dan Aykroyd ha dovuto ridimensionare causa budget. Visto che i costi sarebbero lievitati troppo, la produzione aveva a disposizione una sola auto. Per questo motivo bisognava utilizzarla con molta cura, riducendo al minimo il rischio di distruggerla. Tuttavia, fu la stessa Ectomobile a fare uno scherzetto al gruppo, “morendo” durante le riprese sul ponte di Manhattan. Un danno che, per fortuna, fu riparabile e non causò intoppi.

L’uomo della pubblicità dei Marshmallow

Quanti marshmallow sono volati quando è stato fatto fuori il morbido e gigante Uomo della Pubblicità dei marshmallow? La risposta è: nessuno. Girare una scena simile avrebbe richiesto un numero esagerato di marshmallow, per cui si optò per la schiuma da barba. Un’idea che inizialmente creò un po’ di scetticismo ma che poi si rivelò efficace.

Who you gonna call?

La celebre domanda compariva nella tagline del film e si sente nella canzone di Ray Parker Jr. (infatti è impossibile non leggerla cantando). Nel trailer del film venne usata la scena dello spot pubblicitario degli Acchiappafantasmi ma il numero fu sostituito con un numero reale. Chiamandolo, si sentivano le voci registrate di Bill Murray e Dan Aykroyd che dicevano di essere impegnati a cacciare fantasmi: la trovata ebbe un successo clamoroso e per settimane arrivarono migliaia di telefonate.

Il famosissimo logo

Chi ha inventato il logo dei Ghostbusters? Ormai iconico e tutt’oggi amatissimo, il famoso logo con “divieto di fantasmi” fu un’idea del produttore associato Michael C. Gross. Prima di approdare al lavoro con Reitman e co. per “Ghostbusters”, Gross aveva lavorato come consulente artistico per i Rolling Stones, John Lennon e nello spettacolo tv dei Muppet. Il logo degli Acchiappafantasmi fu usato anche per la campagna promozionale del film, suscitando molta curiosità.

Ghosbusters marshmallow

Jurassic Park, 10 cose che forse non sapevi sul film di Steven Spielberg

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Il 9 giugno 1993 Steven Spielberg segnava la storia del cinema (ancora una volta) con l’uscita di “Jurassic Park”. Il celebre film si basa sul libro di Michael Crichton, il regista ne acquistò i diritti ancor prima della pubblicazione per non perdere l’occasione di adattare la storia per il grande schermo. L’idea iniziale di Michael Crichton era quella di far ruotare la trama attorno a uno studente universitario in grado di ricreare i dinosauri, ma in seguito decise di concentrarsi sull’idea della clonazione. Lo scrittore ne parlò a Steven Spielberg mentre lavoravano alla serie di “E. R. – Medici in prima linea” e il regista, entusiasta dell’opportunità di dar vita al progetto, è riuscito nell’intento quando la Universal ne ha acquisito i diritti. Prima della pubblicazione, infatti, Crichton fece la proposta a diverse case di produzione, a determinate condizioni. Spielberg mise su una squadra per “dare vita” ai dinosauri, che fecero sognare milioni di spettatori in tutto il mondo, girando le scene tra le Hawaii, il Costa Rica, la Repubblica Dominicana e la California. “Jurassic Park” diventò un vero e proprio fenomeno e che segnava un enorme cambiamento nell’ambito degli effetti speciali. Da questo primo film, sceneggiato da Michael Crichton e David Koepp, sono nati ben cinque sequel. I protagonisti della storia sono il paleontologo Alan Grant (Sam Neill) e la paleobotanica Ellie Sattler (Laura Dern), invitati a Isla Nublar dal miliardario John Hammond (Richard Attenborough) per conoscere da vicino il suo ambizioso progetto. Grazie al progresso tecnologico, Hammond è riuscito a finanziare delle sperimentazioni per riportare in vita i dinosauri e vuole renderli i protagonisti di un parco divertimenti sull’isola, con la convinzione di poter avere il controllo totale sulla natura.


Lex e Tim

10 cose che forse non sapevi su Jurassic Park

Tutti paleontologi!

Sia il libro che il film generarono un’ondata di entusiasmo ed interesse verso i dinosauri, al punto che subito dopo si vide un incremento degli studenti di paleontologia. Il film fu realizzato con il supporto e la supervisione del paleontologo Jack Horner, sul quale in parte è basato il personaggio di Alan.

A partire da un pollo

Nel 2005 la paleontologa Mary Schweitzer ha trovato cellule e tessuti nelle ossa fossilizzate di un T. Rex e si iniziò a parlare dell’effettiva possibilità di clonare i dinosauri. Jack Horner nel 2009 ha pubblicato un libro sull’argomento (al quale lavorava proprio dal 2005), “Come costruire un dinosauro”, dicendo che la possibilità di riportare in vita un dinosauro non è da escludere del tutto e del suo piano di farlo partendo dal DNA di un pollo. Questa sua idea è alla base di “Jurassic World”, uscito nel 2015.

Harrison Ford

L’attore della saga di “Indiana Jones” era stato interpellato per rivestire il ruolo di Alan Grant ma declinò l’offerta. Harrison Ford disse di non sentirsi adatto alla parte e lo confermò anche dopo l’uscita del film: si vedeva maggiormente come un attore da film d’azione piuttosto che come paleontologo; inoltre, il ruolo avrebbe rischiato di essere troppo simile a quello di Indiana Jones e di sicuro non avrebbe giovato alla sua carriera.

George Lucas

La realizzazione di “Jurassic Park” fu particolarmente impegnativa, soprattutto considerate le tecnologia disponibili all’epoca. Allo stesso tempo, però, era una sfida entusiasmante, che Spielberg ha voluto condividere con l’amico George Lucas, che ha supervisionato montaggio e post-produzione del film mentre Spielberg era impegnato sul set di “Schindler’s List”.

John Williams

A proposito di “Schindler’s list” e George Lucas, un altro elemento che li accomuna è John Williams. Il celebre compositore aveva già lavorato con successo al fianco di Spielberg, aggiudicandosi un Oscar per “Lo squalo” nel 1975 (e due anni dopo per “Star Wars” di George Lucas) e successivamente ne vinse altri, tra cui quello per la colonna sonora di “Schindler’s list” ed “E. T. – L’extraterrestre”. Williams e Spielberg hanno lavorato insieme anche per “Incontri ravvicinati del terzo tipo”, “I predatori dell’arca perduta”, “Indiana Jones e il tempio maledetto”, “L’impero del sole”, “Indiana Jones e l’ultima crociata”, “Hook – Capitan Uncino”, “Salvate il soldato Ryan”, “A. I. – Intelligenza artificiale”, “Prova a prendermi”, “Munich”, “Le avventure di Tintin”, “War horse” e “Lincoln”.

Il terrore sul set

Il T. Rex terrorizzò davvero tutti coloro che erano presenti sul set. Le atmosfere del film avranno agevolato la suggestione, ma il T. Rex, come ha raccontato la produttrice Kathleen Kennedy, ogni tanto andava in tilt e si azionava da solo. Un giorno, in particolare, mentre la troupe era a pranzo, l’enorme dinosauro iniziò a muoversi da solo, tanto che qualcuno scappò via urlando. Solo in seguito capirono che i malfunzionamenti erano causati dalla pioggia.

Un tirannosauro che ruggisce come un pinguino?

Come si fa a riprodurre il verso terrificante di un tirannosauro? Combinando quelli di più animali, tra cui il pinguino, la tigre, il cane, l’alligatore e l’elefante.

Elogi agli effetti speciali

Come già detto, quando uscì “Jurassic Park” lasciò tutti stupefatti soprattutto per gli effetti speciali, particolarmente avanzati per l’epoca. L’impatto fu lo stesso per i critici, che elogiarono in particolare gli effetti: uno di loro, Stanley Kauffman, disse che Jurassic Park faceva sembrare King Kong “qualcosa che provenisse dalla parata del Giorno del Ringraziamento”. Qualcun altro, però, sosteneva che la storia non fosse abbastanza avvincente proprio perché troppo concentrata sugli effetti speciali e il voler stupire il pubblico, senza offrire contenuti.

Una coppia nata sul set

Dopo essersi conosciuti proprio sul set di “Jurassic Park”, Laura Dern, che interpreta Ellie Sattler, e Jeff Goldbum, che interpreta Ian Malcom, sono stati insieme per due anni, dal 1995 al 1997. Il flirt tra i due è visibile anche in una scena del film, quella in cui discutono della teoria del caos, intorno al quarantasettesimo minuto.

Il casting di Ariana Richards

In “Jurassic ParkAriana Richards interpreta Alexis “Lex” Murphy che, insieme a George Castiglia nei panni di Timothy Murphy, è la nipote di Hammond. La sua audizione andò così: lei davanti alla telecamera a urlare più forte che poteva. Steven Spielberg voleva vedere quanto fosse in grado di mostrare il suo terrore e in seguito la stessa Richards ha raccontato di aver scoperto il criterio di selezione del regista. Di tutte le bambine visionate, Ariana era stata l’unica in grado di svegliare la moglie di Spielberg che dormiva sul divano, costringendola ad alzarsi e andare a controllare se fosse tutto a posto: la prova del fatto che fosse stata convincente.


Jurassic Park

Giochi da tavolo e film: un connubio evergreen

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Nella storia del cinema, tanti sono i film usciti nelle sale che si ispirano ai giochi da tavolo, come il famoso e storico “Jumanjii” o il recente “Dungeon and Dragons, l’onore dei ladri” (2023).

Film e giochi da tavolo hanno da sempre creato un connubio perfetto, ispirando numerose appassionanti storie.

Giochi di ruolo, giochi da tavolo e giochi di carte hanno da sempre ispirato registi e sceneggiatori, permettendo di creare film e serie tv iconici.

 

Ecco i migliori film e serie TV ispirate ai giochi 

 

Partiamo con un gioco di carte che ha ispirato numerosi film: il blackjack. Questo gioco di carte nasce in Francia con il nome di “21” ed è proprio “Twentyone” il titolo di un film ispirato a questo gioco. La storia parla di un gruppo di ragazzi e ragazze che imparano a contare le carte nel gioco del Blackjack, per sbancare i casinò e rimediare 300.000 dollari per i loro progetti di vita futuri. Ispirato ad una storia vera è uscito nel 2008 e vede sulle scene l’attore Kevin Spacey nei panni di un professore universitario che insegnerà ai ragazzi come contare le carte senza essere notati.

 

Come nel gioco del blackjack visto in “21”, anche nel film “Rain man” si contano le carte. Film uscito nel 1988 che vede Dustin Hoffman nei panni di un uomo affetto da autismo, ma dalla mente geniale. La parte ha premiato l’attore con un oscar per la miglior recitazione. Al suo fianco anche Tom Cruise nei panni del fratello.

 

Sempre tra i film che si ispirano alle carte, ma non ad un gioco in particolare, troviamo “Now you see me” primo e secondo atto. I film, usciti a distanza di tre anni l’uno dall’altro, vedono protagonisti dei maghi illusionisti alle prese con la risoluzione di enigmi dove le carte fanno da protagoniste e una rapina impossibile compiuta a distanza, presso la Banca centrale di Parigi. Un cast famoso, vediamo fra gli attori Morgan Freeman, Mark Ruffalo e Michel Caine.

 

Per le serie tv di recente di uscita ispirate alle carte, vediamo invece “Alice in Borderland”, serie thriller/horror giapponese di produzione Netflix, con protagonisti degli adolescenti impegnati in giochi di ruolo e giochi carte mortali, in uno scenario post apocalittico e dispotico.

 

Mettendo da parte le carte da gioco, la storia del cinema è ricca di film iconici ispirati ai giochi. Primo fra tutti: “Jumanjii”, con l’attore Robin Williams.

Jumanjii è un film che parla di un gioco da tavolo che ha la capacità di trasportare in un mondo magico (e perfino fisicamente nella giungla), chiunque si avventuri in una partita. Film degli Anni 80 è stato un vero cult del cinema. Basato sulla concezione classica dei giochi da tavolo, comprensivi di dadi e sfide, ha creato un universo parallelo adrenalinico. Il primo capitolo di quella che sarebbe diventata la serie di Jumanjii, è stato poi concluso solo di recente, nel 2019 con l’attore Dwaine Johnson aka “The Rock” e il gioco da tavolo, sostituito con la sua “versione digitale” di videogame stregato, capace di intrappolare i suoi videogiocatori tramite lo schermo e trasportarli nella giungla nera.

 

Ancora, per la serie “giochi da tavolo che ispirano film”, troviamo un classico: il Cluedo.

Nel 1986 è uscito “Signori, il delitto è servito”, film tratto dal noto gioco da tavolo a cui tutti abbiamo giocato almeno una volta, in quanto famoso, almeno alla pari del Monopoli.

 

Cluedo è un gioco di indagine, nel quale l’obiettivo è trovare il colpevole di un omicidio. Così il film mantiene le caratteristiche originali e si apre con la morte di un ricco uomo d’affari che sta dando una festa per i suoi invitati, nella sua “umile” villa. I restanti ospiti dovranno capire chi fra loro è l’assassino. Fra gli attori vediamo Christopher Lyod, il famoso “Doc” di Ritorno al Futuro e il film è in assoluto la prima trasposizione cinematografica mai fatta di un gioco di società.

 

Infine, possiamo citare “Dungeon and Dragons, l’onore dei ladri”, film in uscita nel 2023 di stampo avventura/azione con Michelle Rodriguez, famosa per i film “Fast and Furious”. Nella storia, il protagonista è un ladro dotato di grande fascino che si unisce a un gruppo di improbabili avventurieri per intraprendere un’epica e pericolosa missione, ovvero il recupero di un’antica reliquia.

 

Dungeon and Dragons ha ispirato poi diverse storie all’interno di famose serie TV, come in “Stranger Things”, nella quale troviamo riferimenti a questo gioco con i famosi “demogorgoni”, personaggi immaginari a metà fra alieni ed entità e ancora nella serie “Riverdale” dove il gioco non viene chiamato Dungeon and Dragons, ma “Gryphons and Gargoyles” probabilmente per evitare problemi di copyright. Il succo è però sempre lo stesso: si tratta di un gioco da tavolo e di ruolo allo stesso tempo, nel quale ogni personaggio ha delle caratteristiche e dei punti di forza e debolezza e ognuno deve fare punti rispettando degli obiettivi e compiendo delle azioni, il tutto scandito dal lancio dei dadi.

 

Non solo i giochi di società, anche i videogame hanno ispirato numerosi film: è il caso di Prince of Persia ed il celebre Assassin’s Creed.





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